Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, scrive al Ministro della Salute Roberto Speranza.
Questo il contenuto della Lettera aperta:
“Egregio Ministro,
la nonviolenza è dialogo, tentativo di con-vincere il proprio interlocutore (vincere con, assieme), se vuole trasferimento di forza.
La nonviolenza non è mai ricatto nella misura in cui il nonviolento chiede ai propri interlocutori di fare ciò che essi sarebbero tenuti a fare.
Il tema di cui da mesi mi sto occupando con i miei compagni dell’Associazione Coscioni riguarda, come sa, i diritti delle persone con disabilità e in particolare con disabilità gravi e complesse.
Quello che chiediamo a Lei e al Ministero che rappresenta è un atto urgente sul ‘Nomenclatore tariffario ausili e protesi’ che in osservanza del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017, ‘definizione e aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza – GU n. 65 del 18/3/2017 – suppl. ordinario n. 15’, integrato e modificato, in parte, dal successivo art. 30bis della legge 21 giugno 2017, n. 96 (conversione in legge del Decreto Legge 24 aprile n. 50), preveda idonee procedure per l’acquisizione ed erogazione di determinati ausili destinati ad assistiti con disabilità grave e complessa, identificati dai codici di cui all’allegato 1-bis al suddetto decreto’.
Come ben sa, dopo 36 mesi dall’entrata in vigore della legge 96/17 ancora non ci sono procedure conformi a quanto disposto dalla stessa.
Così come la Commissione Nazionale Lea (Livelli essenziali di assistenza) non ha esperito nei 16 mesi successivi le attività preposte e di verifica sulla effettiva corrispondenza degli ausili erogabili alle esigenze delle persone con disabilità.
Su questi temi, suo malgrado, l’ho eletta ad interlocutore dell’azione nonviolenta che ho ripreso l’11 Settembre dopo la sospensione del 14 Agosto.
Su questi temi per ben due volte l’Associazione Coscioni, con una missiva a firma Filomena Gallo e Marco Cappato, ha inteso sollecitare un suo intervento (vedi lettere del 10 Dicembre 2019 e del 10 Agosto 2020, lettera quest’ultima in cui venivano segnalate anche le ragioni del mio sciopero della fame).
In queste ore ho dichiarato che in assenza di una sua risposta alle nostre richieste, il 23 Settembre nutrirò questo mio dialogo attraverso il digiuno e quindi alimentandomi di sola acqua (rinunciando anche al minimo vitale dei tre cappuccini).
Il mio non è un ricatto, Signor Ministro, né tanto meno una minaccia, ma solo il tentativo di convincerla ad assumere provvedimenti che onorino la legge, la Costituzione e, direi, diritti che sono diritti umani, ad iniziare da quel diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione.
Noi dell’Associazione Coscioni, ad iniziare dalla segretaria Filomena Gallo e dal tesoriere Marco Cappato, stiamo provando ad aiutarla a compiere atti dovuti.
Non mi dilungo oltre perché son certo che il problema lei lo abbia ben presente.
Nell’augurarmi che voglia corrispondere a questa mia missiva, onorandomi e onorandoci di una risposta, colgo l’occasione per porgerle i miei più cordiali saluti”.