“180 milioni di metri cubi di acqua mancanti“: sono questi i pesanti numeri della siccità che sta colpendo la regione Basilicata.
Un problema importantissimo quello della carenza idrica soprattutto per il settore agricolo, le colture infatti sono in sofferenza, perché gli agricoltori affrontano i disagi irrigando i campi a giorni alterni.
Un problema inversamente proporzionale a quello della domanda di frutta e verdura, che proprio in questo periodo sta notevolmente aumentando.
Un vero e proprio paradosso quindi dove più richieste corrispondono ad una minor quantità di prodotto disponibile e dove l’unica cosa possibile da fare è quella di risparmiare sul consumo idrico evitando gli sprechi.
In questo caso molti sono stati gli appelli e le campagne fatte proprio contro gli sprechi, provenienti anche dal Presidente della Regione Marcello Pittella e dall’Amministratore di Acquedotto Lucano Michele Vita.
Gli agricoltori stanno facendo ciò che possono, ma è anche giusto constatare che, dopo un inverno e una primavera con scarsissime piogge, e a fronte di un’estate molto torrida, il sistema di irrigazione dei campi lucani è molto obsoleto perché risalente agli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, quindi andrebbe rivisto, ampliato e ammodernato.
Nell’area del Vulture-Melfese, precisamente a Melfi, il Sindaco Livio Valvano, per evitare dispersioni di acqua che potrebbe incidere sulle riserve disponibili della città, ha predisposto l’installazione di rubinetti su tutte le fontane pubbliche presenti nelle piazze della città.
La Coldiretti ha inoltre annunciato che chiederà lo stato di calamità naturale per i danni subiti dall’agricoltura a causa della siccità che, proprio nella zona del Vulture-Melfese ha provocato gravi problematiche sia al settore vinicolo che a quello ortofrutticolo.