Di seguito il testo di una missiva che il presidente dell’Anci Basilicata, Andrea Bernardo, ha indirizzato al ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, ai prefetti di Potenza, Annunziato Vardè, e Matera, Rinaldo Argentieri, al presidente nazionale dell’Anci, Antonio De Caro, e a quello del Consiglio nazionale, Enzo Bianco:
“Sottopongo alla Vostra attenzione l’annosa questione della mancanza dei Segretari comunali in moltissimi Piccoli Comuni della nostra Regione ormai da tempo senza Segretario, ovvero con Segretari suddivisi tra più comuni oppure a scavalco.
Peraltro, tanti Comuni hanno un organico di personale ormai ridottissimo, che spesso non annovera funzionari aventi i requisiti necessari per svolgere le funzioni di vice segretario.
Comunque, a tal ultimo riguardo, proponiamo di allungare almeno di 12 mesi il periodo della possibile sostituzione dei Segretari Comunali da parte dei dipendenti comunali con funzioni da vicesegretario.
La questione sinteticamente illustrata, e più volte portata da ANCI o dai singoli Sindaci alla Vostra attenzione, determina pesanti rallentamenti dei tempi, delle procedure e in generale di tutte le attività delle Amministrazioni Comunali, peraltro in una fase nella quale bisognerebbe procedere celermente in modo da dare il nostro contributo alla ripartenza del Paese, incidendo negativamente sui principi costituzionali di buon andamento, efficacia ed efficienza della Pubblica Amministrazione.
Da quanto innanzi esposto, discende l’esigenza e la necessità, non più procrastinabile, di individuare soluzioni immediate quali:
- L’immissione in servizio di tutti i vincitori del concorso in atto (cd.Coa6), anche valutando l’opportunità che la formazione avvenga parallelamente alla presa in servizio;
- L’assunzione di ulteriore unità, anche mediante lo scorrimento della graduatoria in fase di definizione (Coa6);
- L’avvio immediato della procedura concorsuale già preannunciata (cd. Coa7).
L’esigenza di ricorrere, in attesa vengano espletati ulteriori concorsi, ai servigi dei Segretari in quiescenza, che si rendessero disponibili, a fronte ovviamente di rimborsi spese ed incentivi, almeno per i prossimi due/tre anni”.