I Carabinieri della Stazione di Lagopesole hanno arrestato in flagranza di reato un 47enne e la moglie 41enne, residenti ad Avigliano (PZ), responsabili, in concorso, di sequestro di persona a scopo di estorsione, circonvenzione di persone incapaci e lesioni personali.
Il grave episodio si è verificato lo scorso 26 novembre, ai danni di un 59enne, anch’egli residente in una frazione di Avigliano, e, solo grazie alle tempestive e risolutive indagini condotte dai Carabinieri, si è evitato che il reato sfociasse in ulteriori conseguenze.
Nel dettaglio, i militari, nel primo pomeriggio di venerdì, intorno alle 14.30, sono stati allertati dalla Centrale Operativa del Comando Provinciale di Potenza, a seguito della segnalazione pervenuta al Numero Unico di Emergenza 112 dell’Arma, il cui interlocutore riferiva di una presunta scomparsa del 59enne, del quale non si avevano più notizie dalla mattinata, dopo essere stato notato nel centro abitato di residenza.
Le ricerche sono scattate immediatamente, nel tentativo di risalire ai possibili contatti avuti dallo stesso nella giornata, oltre che verificare i luoghi ove potenzialmente potesse trovarsi.
In tale contesto, i Carabinieri sono riusciti a raccogliere elementi informativi che li indirizzassero verso i due coniugi e la loro abitazione, in quanto gli stessi, alcune ore prima, erano stati notati insieme alla vittima nei pressi dell’ufficio postale dell’abitato.
Ed è stato così che gli operanti hanno raggiunto il domicilio dei predetti, con l’intento di verificare quanto appreso ma, soprattutto, cogliere qualche dato utile per il rintraccio della persona di cui si erano perse le tracce.
Nell’occasione, i Carabinieri, non convinti dalle asserzioni avanzate dai coniugi, i quali, sin dove possibile, hanno negato ogni possibile coinvolgimento nella vicenda, hanno deciso di eseguire una perquisizione nell’abitazione e nelle pertinenze, proprio perché insospettiti dall’atteggiamento tenuto da questi ultimi.
Iniziativa questa che, per fortuna, ha sortito gli esiti sperati, nonostante l’opposizione palesata dalla donna, che si frapponeva tra i Carabinieri e la porta d’ingresso dello scantinato, in quel momento chiusa, con l’intento di convincerli che all’interno vi fosse custodito solo del legname e derrate alimentari.
Insistendo nella volontà di ispezionare quel locale ed accedendo al suo interno, gli operanti, al buio, hanno scorto la presenza dello scomparso, scoprendo poi quanto realmente accaduto nella stessa giornata.
In particolare, avendo ritrovato nella casa libretti e documenti relativi al conto corrente postale del malcapitato, si è appurato che nelle ore antecedenti della mattinata, proprio presso l’ufficio delle poste, questi aveva ritirato 1.180 euro, importo relativo alla sua pensione, consegnato ai due coniugi, somma della quale, tra l’altro, è stata recuperata solo una parte, corrispondente a 450 euro, restituita alla vittima.
Nella circostanza, la stessa è stata soccorsa da personale sanitario del servizio 118 e trasportata presso l’Ospedale San Carlo di Potenza, da cui è stata successivamente dimessa, con una prognosi di alcuni giorni di guarigione, dovuti ad alcune lesioni che aveva riportato.
Al termine di tutti gli accertamenti i Carabinieri, di fronte a tali rilevanti responsabilità penali loro attribuibili, hanno arrestato i due coniugi, avendo ricostruito la dinamica dei fatti e posto sotto sequestro, ai fini probatori, quanto rinvenuto,
Ancor più sono in corso verifiche per stabilire se, nel tempo, siano state sottratte alla medesima persona altre somme di denaro o utilità.
La vicenda descritta induce, ancora una volta, a sottolineare quanto suggerito nel tempo, vale a dire, in situazioni analoghe, di informare repentinamente i Carabinieri, utilizzando il NUE 112 di pronto intervento od anche rivolgendosi direttamente ai numerosi presidi territoriali del Comando Provinciale di Potenza, distribuiti capillarmente nei 100 comuni del potentino, così da consentire di predisporre rapide risposte in momenti così delicati.