Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa di Carmine Ferrone (Pd, consigliere provinciale Pz).
Ecco quanto afferma Ferrone in risposta alle affermazioni del Presidente Bardi sui migranti che potrebbero arrivare in Basilicata:
“Il Presidente Bardi invece di ammettere la totale incapacità di organizzare l’accoglienza dei migranti agita lo spauracchio della “invasione” di migranti in Basilicata.
Come sanno bene i sindaci lucani e le associazioni del terzo settore impegnate in servizi per i profughi già residenti nella nostra regione il problema dell’accoglienza è proprio questo: rimettere in piedi il Coordinamento Regionale Politiche migranti, inspiegabilmente smantellato e realizzare un Tavolo permanente con sindaci ed associazioni per prepararsi al probabile arrivo di qualche centinaio (non migliaia e migliaia come dice il Governatore) profughi attualmente a Lampedusa.
Il Presidente Bardi preferisce alimentare polemiche ideologiche; piuttosto dia conto delle risorse assegnate alla Basilicata e non spese.
Nell’ambito delle misure Su.Pr.Eme, per l’attuazione del Piano Nazionale anti caporalato del 2019 sono stati finanziati alla Regione Basilicata importanti progetti per la rete di strutture per l’accoglienza migranti, a partire dai lavoratori stagionali e misure per la lotta al lavoro nero e al caporalato.
Sono stati infatti finanziati due progetti Su.Pr.Eme per oltre 4,2 Milioni di euro e 1,5 Milioni di euro per un addendum recente.
Inoltre, da due anni, sempre con fondi Ue, ci sono tre progetti per la realizzazione di altrettanti nuovi Centri di accoglienza stagionali a Boreano/Venosa, Gaudiano/Lavello e per il completamento del Centro della Pace di Scanzano per complessivi 450 posti e servizi, con una spesa attuale di 11 Milioni di euro a seguito dell’aumento dei costi e un finanziamento PON assicurato per completamento di 2 Milioni di euro.
Senza sottovalutare il crescente bisogno di manodopera soprattutto in agricoltura e in zootecnia a cui sono proprio i lavoratori extracomunitari a far fronte e sono quindi fondamentali per non mettere a repentaglio l’agricoltura lucana.