“Il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) è l’unica strada percorribile per rilanciare la Basilicata.
Per non sbagliare è necessario che gli investimenti siano utilizzati prima di tutto per valorizzare e tutelare le straordinarie risorse naturali di cui è dotata la regione.
Al primo posto c’è sicuramente l’acqua e ci sono i bacini idrici lucani che la devono conservare e preservare”.
Lo ha detto in una nota l’eurodeputata Chiara Gemma che ha aggiunto:
“Purtroppo, va rilevato che nonostante la grave carenza d’acqua, dovuta alla siccità e ai mutamenti climatici, molto di questo prezioso e indispensabile liquido viene buttato in mare, e questo a causa della mancanza di infrastrutture idriche adeguate e dalla cattiva manutenzione degli impianti.
Basti dire che proprio dai due invasi più grandi della Basilicata, che alimentano anche le reti idriche di Puglia e Calabria, sono stati persi, negli ultimi tre anni, 115 miliardi di litri di acqua (48 dalla diga del Pertusillo e 67 da quella di Monte Cotugno).
Un problema mondiale quello della carenza di acqua, che per l’Italia e per le regioni del Sud incide fortemente sulla quantità e sulla tipologia delle produzioni agricole (in primis nell’area del Metapontino lucano).
In Italia infatti il 42% della produzione ha bisogno di irrigazione perché l’acqua piovana non basta e quest’anno, a causa di questa carenza, le imprese agricole italiane hanno perso circa 6 miliardi di euro.
Il piano contro la crisi idrica italiana prevede investimenti di 4,3 miliardi complessivi del Pnrr, di cui 900 milioni per ridurre le perdite delle reti e 2 miliardi in infrastrutture idriche.
Non sappiamo se ci siano in programma progetti e interventi per i bacini e le reti idriche lucani, che sono tra i più grandi e importanti d’Italia e d’Europa, ma ci auguriamo che, se così non fosse, la Regione Basilicata e il governo nazionale se ne occupino con la massima attenzione.
Tuttavia, rileviamo con piacere che proprio un mese fa la Regione Basilicata ha aperto un tavolo con la Regione Puglia per parlare di tutela dell’acqua lucana e delle relative contropartite economiche.
Questa attenzione, è sicuramente di buon auspicio perché significa che la questione acqua è nell’agenda della giunta regionale lucana.
Ci auguriamo, però, che dalle parole si passi ai fatti.
A partire dall’utilizzo dei fondi del Pnrr che potrebbero garantire interventi strutturali da troppo tempo rimandati”.