Nel corso della presentazione della nuova Giunta regionale, avvenuta questa mattina, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nella prospettiva della definizione dei punti programmatici qualificanti la nuova legislatura (con riferimento soprattutto al breve periodo), ha illustrato quelle che ha definito “le principali sfide che abbiamo dinanzi”.
Ha detto Bardi sul tema sanità
“Il primo obiettivo è quello di tener sotto controllo la spesa sanitaria.
Il secondo è l’attuazione del piano di medicina territoriale, anche in considerazione degli investimenti PNRR.
Quindi bisogna dar corso al piano regionale e dar seguito e prospettiva, inoltre, alle iniziative intraprese con riferimento alla rete oncologica ed alla facoltà di medicina, e procedere alla revisione del sistema urgenze/emergenze”.
Il presidente ha proposto la costituzione gruppo di lavoro tecnico -politico supporto della Presidenza”.
Ha sottolineato il Presidente della Regione parlando della sfida industriale:
“Questa legislatura sarà chiamata ad affrontare il processo di ristrutturazione dell’industria dell’automotive, gli esodi, la gestione dell’area di crisi complessa, l’implementazione della ZES Unica, il negoziato con la Commissione europea per ridefinire l’intensità degli aiuti per la Basilicata; la riqualificazione ed il rafforzamento in termini di servizi delle aree industriali e il loro sviluppo (attrazione di investimenti industriali) e la finalità innanzitutto produttiva di tali aree rispetto ad altre istanze.
Si tratta di definire una strategia organica che individui tutti i tasselli del mosaico, innovi gli strumenti di sostegno aderendo maggiormente alle esigenze delle imprese, anche verificando l’opportunità di generare partnership per gli aspetti relativi alla finanza e al credito.
Anche in questo caso occorre affrontare tutti gli aspetti incluso il rilancio dei centri per l’impiego per il ricollocamento di personale, la formazione, il sostegno alle assunzioni”.
Bardi si è soffermato sul tema della sfida energetica:
“L’obiettivo, come noto, è il raggiungimento dell’autonomia energetica e al contempo la generazione di benefici tangibili per la popolazione e per le imprese.
Si tratta adesso di dare attuazione alla seconda fase dell’accordo con le Compagnie petrolifere erogando direttamente il gas alle famiglie tramite una organizzazione di scopo e di proseguire negli aiuti rivolti ai non metanizzati per l’autoproduzione di energia.
Al contempo bisogna individuare le aree dove autorizzare impianti eolici e fotovoltaici e gestire questa fase tenendo conto delle esigenze di tutela del paesaggio, quale risorsa di altrettanto valore.
Occorre dare l’avvio alle comunità energetiche a vantaggio delle imprese. Infine, e non da ultimo, vi è la necessità di rilanciare l’idroelettrico”.
Sulla valorizzazione della risorsa idrica il Presidente della Regione ha detto che:
“compiuto il risanamento dell’Acquedotto lucano e dopo aver valorizzato la risorsa idrica anche a fini sociali con riferimento alle fasce più deboli della popolazione (bonus acqua) si tratta adesso di dare piena attuazione al piano industriale di Acquedotto lucano tenendo conto della necessità di avvalersi di ulteriori competenze al suo interno potenziandone l’organizzazione e l’efficienza e di continuare il negoziato con la Regione Puglia sul pregresso.
Al contempo particolare attenzione va rivolta ad Acque del Sud spa e al disegno complessivo di governance tutelando gli interessi regionali. Specifica attenzione riveste il costo dell’acqua nelle aree industriali e i fabbisogni ed i costi relativi al mondo agricolo”.
Un tema cruciale per lo sviluppo regionale, per Bardi, “è quello dell’attuazione dei piani e programmi in corso (Accordo di coesione, PNRR, Fondi comunitari).
Si tratta di importi assai rilevanti da investire nell’arco di pochi anni (il PNRR, come noto, ha scadenza nel 2026).
Registriamo grandi difficoltà nella fase di attuazione potenziando le capacità amministrative territoriali.
In questa prospettiva il varo delle strategie territoriali (che supera la strategia Snai) ipotizza la creazione di “comunità territoriali” (sulla falsariga delle comunità montane e laddove non sia presente una Unione dei comuni) con autonome stazioni appaltanti a servizio delle comunità locali.
Si tratta di verificare e valutare le soluzioni migliori, più prossime a questo obiettivo, capitalizzando il lavoro sin qui fatto. Il rischio, come noto, è il definanziamento dei progetti, relativamente al PNRR”.
Ha detto Bardi parlando del tema ambientale:
“Bisogna portare a termine il piano paesaggistico, superare le criticità derivanti dalla lentezza dei processi autorizzativi alla luce di un chiaro indirizzo politico prima che normativo, ridefinire il percorso per un più incisivo contrasto al dissesto idrogeologico, realizzare il Piano dei rifiuti”.
Il presidente della Regione ha elencato, nel prosieguo, alcuni altri temi programmatici “di grande interesse” di cui dovrà occuparsi il governo regionale:
- lo sviluppo dell’agroindustria e della valorizzazione del patrimonio forestale;
- la sfida delle emergenze – protezione civile, con l’attenzione da riservare alle calamità ed alla protezione civile in un territorio fragile e a rischio; le innovazioni da apportare nell’organizzazione degli strumenti di supporto per l’attuazione delle politiche culturali (fondazioni etc.) in una accezione ampia, fattore ormai assai rilevante nella percezione della qualità della vita dei territori, fattore fondamentale per motivare ad una permanenza in regione.
Bardi si è soffermato, infine, sulle infrastrutture e i trasporti:
“Le connessioni con l’alta velocità, l’aviosuperficie, gli eliporti, il trasporto su gomma on demand, costituiscono una ulteriore frontiera. E trasversalmente la digitalizzazione, vera sfida della modernità, con l’ipotesi di una apposita Agenzia”.
Ha aggiunto il presidente Bardi:
“Agli assessori non chiedo competenze specifiche ma lealtà per portare avanti le azioni di governo.
I temi che affronteremo sono complessi ma con lavoro di squadra e massimo impegno proveremo a dare le soluzioni migliori.
Alla stampa chiedo una critica positiva nell’interesse di governo.
Per quanto riguarda la nomina del Vicepresidente non esiste una regola che va al partito che ha preso più voti.
Per quanto riguarda i Sottosegretari li proporrò alla prima giunta ma per la loro attivazione bisognerà apportare una modifica dello statuto.
Ho appositamente mantenuto le deleghe che trasmetterò ai sottosegretari Senza portafoglio”.