Casa Green.
Il segretario della Feneal Uil Basilicata, condivide quanto dichiarato da Bankitalia che auspica l’incentivazione di una nuova stagione per l’efficientamento energetico degli immobili alle famiglie più in difficoltà, a cominciare dai due milioni in povertà energetica.
Sostiene Lombardi:
“Per attuare la direttiva sulle case Green che ha avuto l’ultimo via libera dall’Ecofin due settimane fa (ma con il no del governo italiano) servirà mettere in campo interventi diversi, dalle agevolazioni fiscali agli incentivi agli sconti in bolletta, con un forte coordinamento pubblico.
“Interventi che a differenza del passato, devono essere indirizzati prevalentemente alle famiglie bisognose e a parità di condizioni familiari, alle abitazioni meno efficienti in termini energetici, privilegiando quelle occupate per la maggior parte del tempo, e dunque non le seconde o terze case.
Per evitare le distorsioni del bonus 110 i nuovi sostegni pubblici all’efficientamento energetico devono neutralizzare il più possibile l’impatto sui conti pubblici.
Un primo passo potrebbe essere quello dell’istituzione di un fondo statale per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, che si faccia carico non solo dei costi degli interventi, ma anche della loro progettazione.
Per le altre categorie di immobili andrà utilizzato un mix di strumenti, che preveda una forma di compartecipazione dei proprietari, per limitare rischi di azzardo morale e gli interventi andranno anche modulati sulla base delle caratteristiche patrimoniali deiproprietari dell’immobile.
Tra le possibilità ci sono i mutui green, offerti ormai da molte banche e finanziati a monte da istituzioni come la Banca Europea degli investimenti.
Per facilitare l’accesso, sarebbe opportuno il riconoscimento di agevolazioni fiscali o di garanzie pubbliche.
Un’altra strada più innovativa potrebbe essere quella (già attuata in diversi Paesi europei) di schemi di addebito in bolletta che, grazie all’intervento della società che fornisce energia, consentono al consumatore di finanziare i lavori di efficientamento con i risparmi conseguiti sulla fornitura.
Un sistema che, come per i mutui green, si basa su un partenariato pubblico-privato e che richiede una normativa ad hoc.
Evidentemente tutte queste forme di intervento e coordinazione richiedono risorse pubbliche.
Il governo può ricavarle da fondi europei come il Fondo Sociale o il Repower Eu.
Senza trascurare i benefici che genera l’effetto moltiplicatore del comparto edile al sistema economico del Paese”.