Ancora criticità per il settore ferroviario lucano.
Ecco quanto denunciano, in un comunicato ufficiale, “I non pendolari di Basilicata”:
“Quando pochi mesi fa abbiamo detto che Trenitalia si prende gioco oltre che dei pendolari anche delle istituzioni, siamo stati facili profeti.
L’atteggiamento dell’azienda è sintomatico di chi sa di non avere niente da perdere, da una parte la debolezza e spesso il disinteresse delle istituzioni, dall’altra un contratto di servizio che in questi anni ha protetto più Trenitalia che i viaggiatori.
Le responsabilità di questo ennesimo inverno difficile per i pendolari vanno dunque divise tra tutti i soggetti.
E’ così anche per la mancata immissione del quinto treno Swing, il cui arrivo era stato programmato nel 2018, poi nel 2019 fino a perderne le tracce senza che nessuno si dovesse sentire in dovere di dare uno straccio di informazione.
Ma qualcuno si è chiesto perché?
Le opposizioni che hanno il diritto-dovere di vigilare sull’operato dell’amministrazione, che cosa hanno fatto per tutelare l’interesse dei cittadini e della Regione?
Intanto si avvicina la scadenza della programmazione 2014-2020, rimangono fermi al palo 28.032.000 euro in modo a dir poco discutibile.
Chi chiederà mai conto alla giunta Bardi dei ritardi e dei soldi UE finora non spesi?
Cambierà davvero qualcosa nei prossimi anni?
Ne dubitiamo.
Il promesso totale ricambio dei mezzi non inizierà prima del 2023 quando la rete lucana sarà totalmente elettrificata.
Bisognerà invece aspettare almeno due anni per vedere un nuovo treno elettrico in Basilicata.
Per adesso trapela solo la decisione di assegnare un treno alla Potenza-Battipaglia nel 2022.
Non ci pare ci siano le premesse per la rivoluzione annunciata anche se ovviamente qualcosa in meglio cambierà.
Per i pendolari lucani si prefigurano ancora anni difficili, sicuramente fino al 2023 niente cambierà, poi si vedrà: dipenderà in parte anche dal peso che Trenitalia saprà avere nel condizionare le scelte dell’Amministrazione Regionale.
Altrimenti niente biglietterie, niente corse aggiuntive e niente treni nuovi.
Insomma, i pendolari lucani possono dormire sonni profondi e tranquilli, tra due guanciali morbidi.
Ci penseranno Bardi e la Merra a fare di questa Regione una piccola Svizzera.
D’altronde i presupposti ci sono tutti”.