Le vicende legate alle estrazioni petrolifere, alla trattativa in merito alle concessioni in Basilicata e alle compensazioni ambientali, al centro della conferenza stampa organizzata dai consiglieri del centrosinistra, Luca Braia, Roberto Cifarelli, Marcello Pittella, Mario Polese e Carlo Trerotola.
Rivolgendosi ai giornalisti, gli esponenti politici hanno esordito dicendo:
“Basta con gli accordi consumati nelle stanze segrete, con trattative che mortificano le rappresentanze di minoranza in Consiglio regionale, le associazioni datoriali, ambientaliste e sindacali. Sin dal primo giorno, come forza di opposizione, abbiamo sottolineato la necessità e l’urgenza di riportare la discussione su una questione delicata e complessa, quale quella del petrolio, nella sede più giusta, quella del Consiglio regionale. Dopo numerose sollecitazioni da parte nostra e mozioni bocciate, con le quali chiedevamo una seduta ad hoc, finalmente l’accoglimento della nostra richiesta con la convocazione di una seduta straordinaria, quella del 5 novembre, durante la quale auspichiamo sia affrontato con serietà l’argomento”.
Il consigliere Cifarelli ha posto l’attenzione sul tema compensazioni:
“che nel passato sono state ottenute grazie all’impegno fattivo del centrosinistra lucano e che oggi non vengono più corrisposte dall’Eni. Non sappiamo se per negligenza dell’attuale Governo regionale o per un disegno perverso. In questi sette mesi non vi è stato nessun atto significativo ma soltanto slogan e tante critiche nei nostri confronti. Agli attacchi che ci vengono mossi rispondiamo ricordando gli atti consumati nelle sedi giuste e alla luce del sole, atti coraggiosi come quello che ha portato alla chiusura del Cova in occasione dello sversamento. A dir poco strano invece ci è apparso l’annuncio dell’assessore Rosa sulla chiusura dell’accordo con la Total. Annuncio fatto in conferenza stampa e non durante una seduta della massima Assemblea regionale, come era giusto che fosse e sempre senza dare voce alle associazioni ambientaliste, alle associazioni di categoria, ai sindacati e ad ‘Agrinsieme’ che avevano chiesto alla Giunta regionale di poter discutere dell’accordo prima della chiusura bilaterale tra ente Regione e multinazionale del petrolio. Ancor più strana la scelta dell’assessore Rosa di dare priorità all’accordo Total e non prestare attenzione, invece, a quanto stava succedendo rispetto ad Eni. E hanno messo in atto una distrazione di massa, senza preoccuparsi del bene dei lucani. Fatto assai singolare è anche la presentazione di atti della passata legislatura, come ad esempio la delibera di Giunta regionale la n. 451 del 2018, riguardante il protocollo di intenti, sottoscritto nel 1998 tra Regione ed Eni, come novità e, invece, hanno semplicemente rivisto alcune schede. Ciò che vogliamo sottolineare è che durante la nostra legislatura gli accordi tra Regione ed Eni nel corso degli anni sono stati oggetto di diverse rivisitazioni a dimostrazione che le cose possono cambiare e quindi gli accordi vanno rivisti. La Regione con il nostro governo, ad esempio, ha impedito la realizzazione di alcuni pozzi e quando è stato necessario ha preso decisioni coraggiose. Lo stesso coraggio lo chiediamo al Governo Bardi: in attesa di fare chiarezza, di capire bene qual è il futuro della Basilicata è giusto che il centro Olio venga chiuso”.
Anche il consigliere Braia ha fatto riferimento alla conferenza stampa tenuta dal centrodestra, richiamando l’attenzione su:
“un dato che sfugge alle forze di maggioranza e cioè che la campagna elettorale è finita da tempo. Si è, poi, soffermato su metodologie discutibili, la prassi con cui si gestiscono i rapporti con le compagnie petrolifere, sempre al segreto, sulla mortificazione del protagonismo di sindaci, associazioni ambientaliste e datoriali, sulla mancata attenzione rispetto alle compensazioni ambientali. La certezza che ne traiamo è che da parte del centrodestra non c’è voglia di colloquiare, che non si sa cosa dire su questioni tanto importanti, e che si è dinanzi ad una strategia fallimentare che ci ha portato al di là del tempo per le compensazioni ambientali. Noi abbiamo messo in piedi proposte concrete e dinanzi a queste proposte ci hanno risposto con il nulla assoluto”.
Polese ha riportato all’attenzione dei giornalisti il cuore politico della vicenda. Ha ricordato quanto emerso dalla trasmissione Report:
“una trattativa tra Lega e Russia sul petrolio, che non sta a noi definirne le caratteristiche, e ha definito la conferenza stampa del centrodestra una contronarrazione costruita su fake news. Noi come forza di opposizione a settembre abbiamo fatto presente il pericolo a cui si andava incontro rispetto alle compensazioni, dall’altra parte abbiamo registrato assenza di atti. Siamo dinanzi a dilettanti allo sbaraglio, ad un Governo regionale inadempiente e questo o perché incapace di chiudere una vicenda o perché ha deciso, per scelta politica, di non intervenire, facendo sì che Eni continuasse a trivellare senza compensazioni”.
Pittella concludendo i lavori ha fatto cenno a quanto compiuto durante la scorsa legislatura:
“Il nostro protagonismo lo abbiamo messo in pratica con atti forti, come la chiusura del Cova quando vi è stato lo sversamento, e lo abbiamo fatto coinvolgendo tutti gli attori interessati alla vicenda, e con grande rispetto, abbiamo trattato con Eni e quando è stato necessario anche alzando la voce. Certamente non abbiamo indossato la maglietta con lo stemma dell’Eni ma abbiamo vigilato e rinegoziato accordi. Cosa ha atto l’attuale Governo? Ha girato lo sguardo dall’altra parte. Noi facciamo opposizione, le forze di maggioranza invece di addossare responsabilità su altri devono chiedersi cosa hanno fatto in questi sette mesi di governo. Ciò che ci aspettiamo adesso è che, magari con una risoluzione del Consiglio regionale, si chiuda il Centro Olio di Viggiano , così da pensare al futuro di questa terra”.
Forza Italia Basilicata manifesta solidarietà e rinnovata collaborazione istituzionale al Governo Regionale.
Ecco, per l’appunto, la nota congiunta del Sen. Giuseppe Moles e degli onorevoli Michele Casino e Nicola Pagliuca:
“Il 24 Marzo i Lucani, a gran voce, hanno scelto la strada del cambiamento, desiderosi di mettersi alle spalle un passato politicamente disastroso figlio di una mala gestio complessiva posta in essere dalla sinistra regionale, ed in questo senso, le donne e gli uomini di Basilicata, hanno inteso contestare aspramente la gestione politica attinente le trattive condotte in continuità di tempo dal 98 ad oggi, con le principali società petrolifere susseguitesi nelle estrazioni presso il Cova di Viggiano ed in Val d’Agri.
Troppi i punti interrogativi di questi anni, tanti i dubbi sorti in ogni cittadino rispetto a quella che sarebbe potuta essere, se ci fossimo potuti fregiare di una classe dirigente all’altezza e refrattaria ad ogni tipo di compromesso, una grande opportunità di crescita e di arricchimento del territorio.
Guardando i numeri, scorrendo le delibere di giunta approvate dalla precedente amministrazione, ci sorgono naturali alcuni dubbi che meritano una riflessione ponderata al fine di non ripercorrere i disastri del recente passato.
I 38 milioni di Euro, derivanti dalle precedenti compensazioni, non ci sembrano assolutamente in linea con i parametri comparativi, certificando senza remissione di colpa il fallimento dei governi precedenti, incapaci finanche di reinvestire in sviluppo alternativo i danari entrati nelle casse regionali.
Se a detta di qualcuno tutto ciò è storia passata, nessuno potrà negare che il petrolio avrebbe potuto e dovuto portare sviluppo, ed invece i risultati sono stati disillusi, anzi traditi: non abbiamo visto nè crescita economica, nè occupazione, ma soltanto l’usurpazione di terreni, di lavoro, di storia e devastazione ambientale; certamente la classe dirigente delegata oggi al governo della Regione deve assumersi tutte le responsabilità del caso, proiettandosi al futuro con trasparenza e lungimiranza, ma nello stesso tempo la classe dirigente dei decenni passati dovrebbe assumersi tutte le responsabilità del passato che, purtroppo, continuano ad avere effetti nefasti sul futuro.
Il primo vero cambio di passo i Lucani lo potranno leggere nei modi e nelle forme attuate dall’esecutivo rispetto alla risoluzione del dossier; la nostra classe dirigente non ha paura di metterci la faccia semplicemente perché agisce nell’unico interesse, quello della Basilicata. Lo meritano i Lucani, lo dobbiamo a quanti, in questi anni, hanno pagato dazio finanche con la propria salute le politiche attuate.
In questi primi mesi di governo, la maggioranza compattamente si è dedicata all’analisi degli accordi sottoscritti in precedenza, dando grande rilievo soprattutto alla componente tecnico amministrativa, fermo restando il ruolo determinate del governo centrale rispetto alle trattive condotte dal MISE in ambito di concessioni.
Forza Italia sosterrà con forza i tavoli di concertazione con L’Eni, soprattutto in ragione della nostra visione di sviluppo che deve saper coniugare tre indirizzi: estrazioni in linea con i regimi massimi di sicurezza per la salute dei cittadini, revisione del concetto di compensazione ambientale e rimodulazione dei ristori in proporzione allo sfruttamento del territorio ed investimenti certi in termini di riutilizzo delle Royalties.
È compito degli organi regionali regolare l’utilizzo delle risorse naturali in modo da proteggere il territorio, e assicurare un’efficace gestione delle risorse economiche da esse derivanti; si tratta di scelte politiche di elevata complessità che richiedono consapevolezza e una visione di insieme delle potenzialità e delle criticità.
Il criterio guida deve essere la destinazione delle risorse economiche al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, tenendo conto delle diverse esigenze delle comunità insediate nelle diverse parti del territorio, anzitutto delle esigenze delle comunità insediate a ridosso degli impianti, poi di quelle dell’intera comunità regionale, ed il primo obiettivo deve essere quello della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, nonchè le misure di controllo sistematico e di compensazione ambientale.
L’attuale Governo Regionale, guidato con grande senso di responsabilità dal Presidente Vito Bardi, seppur nella complessità di un dossier annoso ed articolato soprattutto rispetto ai parametri legislativi, intende attuare tutte quelle soluzioni consentite dalle prerogative politiche spettanti alla maggioranza; dal canto nostro ognuno di noi sia a livello Nazionale che Regionale farà la sua parte, sperando che coloro i quali oggi sono minoranza in Regione ma stranamente al Governo in Italia facciano altrettanto”.
Il senatore della Lega, Pasquale Pepe, dichiara:
“Bisogna uscire dall’angolo, superando lo stallo nel quale versa la vicenda Eni-Regione Basilicata, e recuperando il ritardo in cui è incorso il Ministero dello Sviluppo Economico per il rinnovo della concessione del Co.Va. di Viggiano. Le attività estrattive vanno proseguite, nella consapevolezza che devono garantire la tutela della salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente, senza mettere a rischio un solo posto di lavoro. Al contempo, va immediatamente ripresa la interlocuzione tra Regione Basilicata ed Eni, per definire un accordo ponte fino alla conclusione della nuova contrattazione: si proroghino, da subito e con efficacia retroattiva, le condizioni del patto scaduto il 26 ottobre scorso, così che la Regione si veda riconosciute le compensazioni ambientali. Contestualmente occorre fare in modo che il Mise e, quindi, la Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie (Cirm) accelerino le procedure tese al rinnovo della concessione, cui far seguire la nuova contrattazione, che dovrà concretizzarsi in un piano di investimenti straordinari da parte di Eni che contempli progetti che guardano al settore no-oil e al miglioramento ambientale, nonché alla crescita e allo sviluppo”.