Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato dell’inchiesta realizzata dal programma di Rai 2 “Nemo” in Val d’Agri andata in onda lo scorso 11 Maggio in prima serata.
Ha fatto scalpore la testimonianza di un agricoltore del posto allarmato dalla moria di pecore e dai risultati delle analisi fatte fare privatamente sul latte prodotto che è risultato evidenziare valori alterati.
Ieri l’assessore all’ambiente della Regione Basilicata, Francesco Pietrantuono, nel corso di una conferenza stampa incentrata sull’informazione e sulla comunicazione dei controlli ambientali nelle aree interessate dalle coltivazioni petrolifere in Basilicata, ha dichiarato:
“La narrazione di una Basilicata che commercializza prodotti inquinati non deve assolutamente passare.
Dobbiamo difendere il territorio e le aziende che vi operano e rimandare al mittente qualsiasi tentativo della tv di stato e di improvvisati influencer finalizzato a radicare nell’opinione pubblica nazionale che gli alimenti prodotti in val d’Agri e nel Sauro, o più semplicemente in Basilicata, siano avvelenati.
Nel caso dell’intervista alla trasmissione “Nemo” di Rai 2 ho preferito “essere crocifisso” piuttosto che fare da complice a questo tipo di operazione.
Come ho avuto modo di spiegare alla giornalista inviata della trasmissione di Rai 2 – nelle parti di intervista non trasmesse – il dipartimento ambiente della Regione sta mettendo in campo un robusto e partecipato sistema di monitoraggio.
Sistema che ha portato in questi ultimi anni a porre in essere alcune diverse azioni: dalla chiusura del Centro Olio Eni, alla chiusura del pozzo di reiniezione, dal no alla partenza con le autobotti di Total, al no allo scarico nei fiumi delle acque di strato; nessuna nuova istanza di permesso di ricerca è stata concessa; abbiamo rafforzato l’Arpab, messo in campo un progetto con Ispra per lo studio dei valori di fondo, oltre a collaborazioni con Ispra, Istituto Superiore di Sanità e Cnr, sino a giungere al progetto di aggiornamento della pianificazione della qualità dell’aria e lo stralcio del Piano di tutela dell’acqua per il bacino dell’Agri.
Stiamo realizzando la baseline (non solo ambientale ma anche naturalistica e socio economica) dell’area della concessione Tempa Rossa, oltre che la revisione dell’autorizzazione integrata ambientale del Cova di Viggiano, con l’introduzione di nuove e più stringenti prescrizioni.
Stiamo pubblicando i dati acquisiti sulla qualità degli alimenti attraverso studi specifici fatti su larga scala e su singoli casi.
La condivisione dei rilevamenti è improntata alla massima trasparenza.
Sul portale della Regione nei prossimi giorni implementeremo la sezione con i campionamenti fatti e con le analisi sugli alimenti,in modo che ognuno possa addivenire ad una personale conclusione.
Nell’area di Tempa Rossa abbiamo costruito un punto zero naturalistico che ci consentirà di monitorare ogni eventuale cambiamento.
E la condivisione di tali dati rappresenta la volontà della Regione di eleggere sentinelle del territorio ognuno, compreso le associazioni e i singoli cittadini”.
Per affrontare questi temi Venerdì 25 Maggio è stato convocato un incontro congiunto con i dipartimenti Agricoltura e Sanità, le organizzazioni di categoria e gli enti preposti ai controlli.
Nel mese di Giugno si terrà invece, nell’area di Tempa Rossa, un incontro, nel corso del quale è previsto un confronto pubblico sulle metodologie di monitoraggio.