Un ponte tibetano nel territorio di Castelsaraceno per unire simbolicamente i due parchi nazionali della Basilicata: il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e il Parco Nazionale del Pollino.
Un progetto che intende promuovere le pratiche ludico sportive dello specifico settore e sensibilizzare alla visita e conoscenza delle aree naturali tutelate del territorio.
Il connubio sport, natura e relax diviene cuore pulsante dell’attrattore.
Nello specifico, il progetto “Un ponte tra i due parchi” prevede la realizzazione di un ponte tibetano in cavi composto da 6 campate per uno sviluppo totale di circa 800 m.
I lavori sono stati consegnati alcuni giorni fa presso il Comune di Castelsaraceno all’ATI Geofond-Geovertical, che si è aggiudicata l’appalto.
Il Comune infatti tre giorni fa ha fatto sapere:
“Oggi, presso il Comune di Castelsaraceno, sono stati ufficialmente consegnati i lavori per la realizzazione del “Ponte tra i due Parchi” all’ATI Geofond-Geovertical aggiudicataria dell’appalto.
Finanziata dalla Regione Basilicata, l’infrastruttura turistica sarà la passerella escursionistica più lunga al mondo, installata nell’abbraccio montuoso del PaeseDeiDueParchi.
Il perimetro di congiunzione tra una natura rigogliosa e il suo centro abitato ospitale, un orizzonte di visioni comunitarie e di biodiversità”.
Durante il percorso si raggiungeranno i 70 m di altezza, equivalenti al 26esimo piano di un grattacielo, e mentre il ponte oscilla, tra una passo e il successivo, c’è il vuoto.
Pare siano diverse le attrazioni sportive previste nel progetto: una parete attrezzata per il free-climbing permetterà ai principianti, anche bambini, di sperimentare l’attività di free-climbing, mentre una strada ferrata di 550 ml prevede la presenza di gradini in fittone di metallo e cavo di sicurezza per l’intero tracciato fino a raggiungere un punto notevole nell’immaginario del paese: la caverna Scasciata.
Sembra anche che il “Percorso d’acqua” che garantirà la possibilità di praticare una discesa di torrentismo facile nelle acque del torrente Racanello e quello della “Memoria” che permetterà di percorrere un manufatto di archeologia industriale arrivando fino al mulino ove, tramite l’installazione di uno scivolo (toboga) è possibile attraversare l’antica torre di consegna delle acque derivate sulle pale della ruota del mulino.
Ancora una volta la nostra bella regione difende la nomea di luogo turistico pieno di sorprese, bellezze da scoprire, da esplorare e da provare.
(foto: areaprogetto).