Il consigliere regionale Luca Braia, Avanti Basilicata, già assessore regionale all’Agricoltura, interviene sul bando per il sostegno all’Agricoltura.
Di seguito la nota integrale:
“Agricoltura, ambiente, sostenibilità: ci sono tutti i presupposti per incrementare la dotazione finanziaria sottomisura 10.1.1 ‘Produzione Integrata’ del PSR 2014-2020 e così soddisfare tutte le domande di sostegno a valere sulla stessa, come già previsto nella Dgr 13/2019, ancora sospese.
Su questo tema ho presentato, insieme ai consiglieri Polese, Cifarelli, Pittella e Trerotola, una interrogazione al Presidente della Giunta e all’Assessore all’Agricoltura, nella speranza di comprendere, una volta per tutte, le sue intenzioni e volontà sull’indirizzo da dare all’agricoltura di Basilicata.
Delle 759 domande risultate ammissibili ne sono state finanziate, sino ad oggi, ben 519 con i 13,4 milioni di euro recuperati e investiti.
Frutto di uno stanziamento iniziale di 10 milioni di euro, previsto allatto dell’emissione del bando e a un primo incremento, resosi possibile con le disponibilità del momento, di 3,4 milioni.
Risorse che coprono cinque anni di impegno, nei quali l’agricoltore che sceglie e adotta questa pratica sostenibile è costretto a sottoporsi a controlli e certificazioni obbligatorie.
Nella Dgr 13/2019, quella del primo scorrimento del Gennaio scorso, fu esplicitamente riportato e previsto che, all’approvazione della rimodulazione finanziaria in quel momento in atto e oggi approvata, sarebbe stato possibile finanziare anche le rimanenti 240 aziende agricole e fornire una fondamentale ulteriore spinta all’agricoltura sostenibile di Basilicata, con il completo soddisfacimento delle domande ammissibili.
Si tratta di aziende che, per la maggior parte, sono ubicate nelle aree interne, in particolare della collina materana e della zona del Vulture Alto Bradano che sono rimaste escluse dal sostegno per mancanza, allora, di altri fondi, ma che hanno in questi anni sostenuto spese per le certificazioni necessarie ad attestare il regime agronomico che rispetta l’ambiente.
L’attuazione di questa misura agro-ambientale, insieme agli oltre 87 Milioni di euro investiti sulle produzioni biologiche ha contribuito infatti, alla riduzione negli ultimi cinque anni di circa il 30 per cento nell’uso di fitofarmaci in agricoltura, con un beneficio ambientale notevole per la Basilicata, diventata negli ultimi 5 anni (verificabile dai dati Sinab) regione simbolo dell’agricoltura sostenibile e percepita dal consumatore come luogo di provenienza delle produzioni agricole di eccellenza legate al rispetto dell’ambiente e della salute umana.
Mi auguro che in futuro il nuovo Governo nazionale e regionale voglia ulteriormente spingere e rafforzare, per il bene del comparto e dello sviluppo economico regionale.
Dal 2016, per 5 anni circa 3.000 aziende agricole lucane, che praticano ‘agricoltura sostenibile’, sono state e saranno sostenute per produrre in regime di biologico e integrato (uso controllato di fitofarmaci e fertilizzanti secondo disciplinare) su una superficie agricola che supera i 120 mila ettari (circa il 25% della Sau regionale).
Estendere, quindi, il beneficio ad altre 240 aziende in attesa di risposta, consentirebbe, contemporaneamente, il soddisfacimento di una aspettativa prevista in una Dgr che andrebbe rispettata o rinnegata e dimostrerebbe la volontà del nuovo Governo regionale e dell’Assessore Fanelli di continuare sulla strada sino ad oggi intrapresa.
Tanta è infatti la positività che ha portato alla nostra agricoltura e ciò consentirebbe anche un rapido avanzamento della spesa, visti i ritardi, che da più parti si preannunciano, di un potenziale disimpegno da scongiurare con ogni azione e che farebbe restituire all’Europa decine di milioni di euro del PSR.
L’obiettivo di questi importanti investimenti è stato sempre quello di legare l’immagine della Basilicata alla relazione virtuosa cibo-salute-sostenibilità-sicurezza, favorendo la riduzione dell’uso di fitofarmaci per contribuire in modo significativo alla conservazione della biodiversità e al miglioramento della risorsa idrica, oltre che alla produzione di eccellenze alimentari in maniera sostenibile per l’ambiente, essendo regione vocata per condizioni pedoclimatiche ed antropiche.
Ci auguriamo che dopo l’accordo Eni-Coldiretti, che incide negativamente sull’immagine dell’agricoltura lucana, non si mortifichi ulteriormente il percorso virtuoso in questi anni iniziato a sostegno dell’agricoltura sostenibile.
L’accoglimento di questa istanza sarebbe un primo segnale positivo nella direzione auspicata da parte del neo Assessore Fanelli, da cui attendiamo di capire, insieme alle oltre 30.000 aziende agricole lucane, in che direzione voglia incanalare l’agricoltura lucana”.