Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Uil Fpl:
“Il San Carlo e l’ASP hanno pubblicato due nuovi bandi per reclutare personale infermieristico da impiegare nelle Aziende Sanitarie.
Bandi necessari per rinforzare gli organici che da tempo le organizzazioni sindacali segnalano esser ridotti davvero all’osso.
Alla selezione potranno partecipare coloro i quali sono in possesso della laurea di 1° livello in infermieristica, ovvero del diploma universitario di infermiere e dell’iscrizione all’ordine professionale.
A tal proposito occorrerà attendere – e ce lo auguriamo – anche chi è in procinto di laurearsi che, se iscritto anche nei tempi all’ordine professionale, a cui chiediamo di fare celermente gli adempimenti di rito, entrerebbe subito in servizio in questa straordinaria emergenza sanitaria in corso.
A nostro parere occorrerà altresì adoperarsi al rinnovo dei contratti di tutte le figure OSS, infermieri, tecnici di laboratorio e radiologia, ostetriche già impiegati e portarli così fino al compimento dei 36 mesi necessari per la stabilizzazione: sarebbe il giusto riconoscimento al lavoro che stanno svolgendo in questi mesi molto difficili.
Inoltre anche per i nuovi assunti, per poterli motivare nell’accettazione degli incarichi, occorre stipulare contratti a tempo determinato di almeno 36 mesi.
Si tratta di applicare norme di buonsenso, che permetterebbero finalmente alla Basilicata di attrarre professionalità da poter impiegare nelle nostre strutture sanitarie, cercando di limitare l’annosa emorragia di infermieri e professionisti della sanità, troppo spesso emigrati altrove, lontani dalla Basilicata, da offerte più allettanti di quelle attualmente proposte.
Auspichiamo che le procedure possano seguire l’iter più rapido possibile in modo da avere a disposizione le nuove forze da impiegare negli ospedali in tempi ragionevolmente brevi.
La prossima partita che occorrerà aprire però sarà quella sulla retribuzione delle prestazioni aggiuntive.
Per mesi abbiamo detto e ripetuto che offrire contratti a termine di 6 mesi era assurdo.
Ci auguriamo che la Regione e le Aziende Sanitarie abbiano recepito la correttezza della nostra richiesta l’offerta di contratti a 36 mesi, così come avviene già in altre Regioni italiane.
Si tratta di una primo passo a cui devono seguire le procedure dei concorsi a tempo indeterminato per tutte le figure sanitarie (OSS, infermieri, tecnici di laboratorio e radiologia, Ostetriche), che va nella direzione del buonsenso, soddisfacendo la necessità di implementare gli organici con professionalità che possano garantire un minimo di respiro ai turni su un lasso di tempo ragionevolmente esteso.
Ora però è necessario che la Regione convochi subito le rappresentanze sindacali firmatarie del contratto per discutere della retribuzione delle prestazioni aggiuntive COVID che tutte le Aziende stanno utilizzando e continueranno ad utilizzare per coprire i turni in attesa della conclusione delle procedure di reclutamento legate alle nuove assunzioni.
Le tariffe attuali riconosciute, infatti, sono vecchie di 18 anni e prevedono una retribuzione di 27 euro lordi l’ora, una cifra non congrua che va subito rivista.
Basti pensare che solo qualche mese fa, per la riduzione delle liste d’attesa, era stata prevista una retribuzione doppia, di 50 euro lordi l’ora, per le prestazioni aggiuntive necessarie a tale obbiettivo.
Oggi, le prestazioni aggiuntive, anche solo un’ora in più di un infermiere, OSS, di un’Ostetrica, dei tecnici in un ospedale, sono fondamentali, ad esempio per migliorare la situazione di criticità legata all’emergenza della pandemia.
Crediamo che ciò vada riconosciuto con una tariffa adeguata che sia almeno doppia rispetto a quella attuale”.