I sindacati Cgil, Cisl e Uil Basilicata hanno scritto all’assessore alle Attività produttive, Francesco Cupparo, e al presidente dell’Anci Basilicata, Salvatore Adduce, per chiedere un immediato incontro sulla situazione dei fruitori del Reddito Minimo di Inserimento, impiegati in attività socialmente utili principalmente presso i comuni della regione.
In particolare:
“Per ciò che attiene ad alcuni Comuni che hanno disposto il rientro nelle attività dopo il blocco imposto dalla emergenza epidemiologica Covid 19.
I sindacati ritengono che la decisione debba necessariamente passare attraverso una stringente verifica della effettiva necessità della ripresa delle attività eseguite dai beneficiari RMI e, soprattutto, della rigorosa e stretta osservanza delle misure di sicurezza previste dalla normativa e dal Protocollo per il contenimento del contagio sui posti di lavoro.
Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre di conoscere nel dettaglio le attività a cui sono dedicati questi beneficiari e quali misure di sicurezza siano adottate in relazione allo svolgimento delle stesse da parte dei beneficiari RMI.
In considerazione della particolare situazione di prolungata chiusura delle scuole e di permanenza di una situazione di rischio, i sindacati chiedono infine di creare le condizioni affinché vengano tutelate le situazioni dei soggetti più fragili e che gli stessi possano essere esonerati dal prestare le attività in presenza di determinate condizioni che vanno urgentemente definite (solo a titolo esemplificativo: nuclei monogenitoriali con figli piccoli, persone over 65, persone con carichi di cura come disabilità gravi e non autosufficienti ecc.).
È inoltre necessario chiarire ogni dubbio sulle voci inerenti a un possibile recupero delle ore non eseguite, ipotesi evidentemente impercorribile considerato il permanere di una situazione per molti aspetti ancora complessa e delicata”.