“Con l’inizio del nuovo anno scolastico 2023/2024 torna il tema degli insegnanti di sostegno e degli operatori socio-educativi che dovranno affiancare i bambini e ragazzi con disabilità sensoriale, psicofisica e con autismo.
Due misure che non sempre vengono attivate nei tempi giusti e con l’attenzione necessaria da parte dei Comuni”.
Lo sostiene in una nota Chiara Gemma, eurodeputata del Sud del gruppo Ecr-Fratelli d’Italia.
Spiega l’on. Gemma:
“Per quanto riguarda la Basilicata, il fondo nazionale per l’anno 2023 assegnato per gli operatori socio-educativi è di 660 mila euro e dovrà essere ripartito in 108 comuni lucani.
Tale fondo aggiuntivo esiste da due anni ed è stato inserito per la prima volta nella Legge di bilancio 2022.
Oltre a questi fondi, altri 459 mila euro aggiuntivi sono stati assegnati alla Basilicata per garantire il trasporto scolastico di 132 studenti in più rispetto all’anno scorso per le scuole di competenza comunale.
Il totale complessivo degli studenti lucani con disabilità per l’anno scolastico 2023/2024 è di 1471 bambini e ragazzi (scuole dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria inferiore).
Questi gli aspetti formali e i numeri, sul piano operativo va registrato che grazie a questi fondi anche i Comuni lucani potranno incrementare l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici e sensoriali, psicofisici e con autismo, garantendo attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati e tramite operatori socio-educativi che favoriranno l’integrazione scolastica e il pieno diritto allo studio.
La funzione dell’operatore socio-educativo è quella del mediatore e facilitatore della comunicazione, dell’apprendimento, dell’integrazione e della relazione tra alunni, famiglie, classi, insegnanti e servizi specialistici.
Da non confondere con gli insegnanti di sostegno, che sono operativi da vari anni grazie alla Legge n. 104 del 1992.
Tali servizi e sostegni integrativi specializzati sono efficaci e assicurano in pieno i risultati previsti dalla legge quando c’è la giusta pianificazione e la necessaria unità di intenti tra tutti gli attori istituzionali in campo: Regione, Comuni e mondo scolastico.
Lo scopo di tutti è quello di lavorare con il massimo impegno e con determinazione per soddisfare pienamente i bisogni dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie”.