Ammonta a circa 250 milioni di euro la perdita di valore in una giornata per l’agricoltura italiana se si usa come parametro la quotazione del grano duro registrata nelle scorse settimane a Foggia, una delle Borse Merci italiane di riferimento per questo prodotto.
Anche nel 2023 la produzione nazionale di grano duro, infatti, si attesta complessivamente intorno ai 4 milioni di tonnellate, con i 6 euro in meno al quintale registrati nelle settimane di Luglio.
Il calo ovviamente non è uniforme in tutta Italia e certo non tutta la produzione è stata venduta a quel prezzo, ma è altresì chiaro che crolli di queste dimensioni non possono che generare grande apprensione tra i produttori agricoli.
E’ questo che emerge nell’incontro della Giunta di Confagricoltura Basilicata che ha visto la partecipazione di Filippo Schiavone – componente di Giunta nazionale Confagricoltura – e Saverio Di Mola – componente della CUN sperimentale sui cereali e della Commissione Borsa Merci di Foggia.
Dichiara il Presidente Francesco Paolo Battifarano:
“È evidente che, come in tutti i mercati, la perdita di qualcuno genera vantaggi ad altri.
Ed è per questo che come Confagricoltura Basilicata rimarchiamo la necessità di fermare queste politiche speculative che nel medio periodo possono distruggere la cerealicoltura del nostro territorio.
Anche per questo vanno rispettate in modo ferreo tutte le regole che riguardano l’importazione di materia prima dall’estero, anche perché la filiera legata al grano duro italiano, rappresenta uno dei pochi solidi pilastri su cui regge l’economia cerealicola regionale e per questo stiamo valutando filiere appulo-lucane.”
Afferma Antonio Sonnessa, Presidente Federazione di prodotto cerealicola di Confagricoltura Basilicata:
“Una delle proposte che emerge è di proporre l’aumento del plafond sulla filiera del grano duro da 100 a 300 euro con maggiori controlli sul conferimento del prodotto.
A ciò si aggiunge che è indispensabile un rapporto continuo e quotidiano con i componenti della Commissione Borsa Merci di Foggia così da poter avere un aggiornamento ad horas sul prezzo reale quotato, una sorta di “borsino” in rete tra Confagricoltura Basilicata e Confagricoltura Puglia.
Non per ultimo è essenziale riattivare la formula del “credito agrario” per permettere alle aziende di poter fare investimenti in tempi giusti senza essere costretti a sottoporsi alla strozzatura del mercato.”
Conclude il Presidente Battifarano:
“La soluzione più sensata per gli agricoltori rimane quella di regolare l’immissione di flusso di grano sui mercati, in modo da trovare un prezzo equilibrato al nostro oro giallo.
Ciò avviene anche se tutti i coltivatori di grano duro comprendono che c’è bisogno di conferire il prodotto a chi è in grado di arginare con la propria massa critica le speculazioni sul prezzo.”