Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della consigliera regionale della Lega, Dina Sileo:
“Accanto agli assistiti c’è l’infermiere di famiglia e comunità.
È stato approvato all’unanimità dei presenti, questa mattina in IV Commissione, la proposta di legge n° 76 ‘Disposizioni in materia di assistenza sanitaria’ da me presentata.
Una Pdl con l’obiettivo di migliorare e garantire la continuità assistenziale a livello territoriale, nell’interesse primario della salvaguardia del diritto, costituzionalmente garantito, di salute del cittadino.
Una figura, quella dell’infermiere di famiglia, che si occuperà di assistere malati cronici ma anche malati in fase acuta che non richiedono cure praticabili solamente in ospedale.
Al malato sarà quindi consentito di essere assistito direttamente presso ambulatori territoriali, case della salute o presso il proprio domicilio, contribuendo a ridurre non solo gli accessi presso le strutture ospedaliere ma anche le degenze.
Attraverso il teleconsulto e la telemedicina, previste nella PdL, si va verso una più efficiente assistenza territoriale con abbattimento delle liste di attesa.
Si attende ora l’approvazione definitiva in Consiglio regionale che auspico possa avvenire, con il voto favorevole di tutti i colleghi, nella prossima seduta Consiliare”.
Ecco quanto dichiara, in una nota, il Presidente del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia della Regione Basilicata Giovanni Vizziello, che ha presentato nella Quarta Commissione Consiliare, che si è tenuta oggi, due emendamenti alla Proposta di Legge Sileo sull’Infermiere di famiglia tesi al raggiungimento di detti obiettivi:
“La proposta di legge della collega Sileo volta ad istituire in Basilicata l’infermiere di famiglia o di comunità è una iniziativa lodevole, che occorre ulteriormente migliorare prevedendo l’inserimento stabile e duraturo di questa figura professionale nel nostro sistema sanitario, attraverso assunzioni con contratto di lavoro subordinato e a tempo indeterminato, potenziando così la dimensione distrettuale dell’assistenza sanitaria, vero e proprio tallone d’Achille del nostro sistema sanitario.
Il progressivo invecchiamento della popolazione ed il rilevante incremento delle patologie croniche hanno determinato un cambiamento radicale delle esigenze di salute della nostra popolazione, cui siamo chiamati a rispondere attraverso nuove politiche sanitarie incentrate sull’assistenza territoriale, su una maggiore integrazione dei servizi sanitari con quelli a valenza sociale e soprattutto su un cambio di passo delle politiche di prevenzione.
Compiti che l’infermiere di famiglia può svolgere al meglio, contribuendo, in collaborazione con gli altri protagonisti della medicina del territorio (medici di medicina generale) a ridurre gli accessi inappropriati in ospedale e la durata delle degenze ospedaliere.
Gli infermieri di famiglia o di comunità, che dovranno essere assunti dalla Regione nella misura di 8 unità ogni 50000 cittadini sono dunque un investimento calibrato sulle esigenze epidemiologiche della nostra comunità e contribuiranno a risollevare le condizioni di salute dei tantissimi lucani affetti da malattie croniche”.