“Il momento di grande confusione e difficoltà che sta caratterizzando questo ultimo scorcio del 2022 della vita sociale, economica e produttiva, a causa della pandemia prima e della crisi energetica dopo, mette l’intera Basilicata alle prese con una situazione politica a dir poco preoccupante.
Eppure, quest’anno pensavamo fosse l’anno del riscatto, dell’inizio del cambiamento vero nella gestione della forestazione.
Infatti, i cantieri si sono aperti nei tempi giusti, i pagamenti sono stati regolari, la gestione complessivamente è stata buona.
Abbiamo anche rinnovato il contratto integrativo di questo comparto.
Tutto sembrava andare bene, fino a quando alcuni rappresentanti della Giunta regionale, compreso l’assessore alle Politiche agricole e forestali sono stati interessati da problemi giudiziari“.
È quanto sostengono in un comunicato unitario il sub-reggente della Fai Cisl e i segretari generali di Flai e Uila, Lorenzo Roesel, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello.
Continuano Roesel, Esposito, Nardiello:
“Premesso che la giustizia deve fare il suo corso ed è giusto che si faccia chiarezza su quanto è accaduto, nel frattempo, dopo le dimissioni di Cupparo, non si è colpevolmente proceduto a nominare un nuovo assessore, creando un vuoto di gestione su tutto il comparto.
In sostanza stiamo buttando alle ortiche quanto di buono è stato fatto fin ad ora.
Infatti, nonostante le accorate richieste di incontro fatte al Presidente Bardi, senza aver avuto nessun riscontro, ad oggi il comparto sconta problemi enormi:
- non riusciamo a definire le modalità di chiusura attività, legate anche ai recuperi delle giornate perse dalle lavoratrici e lavoratori (norma prevista dal recente rinnovo del CIRL all’art. 22);
- non sappiamo se i pagamenti continueranno ad essere regolari fino al completamento delle giornate;
- a tutto questo si aggiunge una totale mancanza di programmazione delle attività 2023.
Latita ancora la discussione per far partire finalmente il turn-over in questo comparto, cominciando davvero a mettere in campo un utile ricambio generazionale, ormai urgente viste le tantissime persone con una età anagrafica e contributiva molto alta, ma anche per il residuo numero degli addetti che ormai è ridotto a tal punto che in alcuni nostri paesi non abbiamo più lavoratori forestali.
Sul versante del progetto Saaap, la situazione è ancora più preoccupante.
Abbiamo chiesto più e più volte all’assessore Galella di convocarci, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta.
Sappiamo che i pagamenti di questi ultimi mesi per questi lavoratori sono a rischio, e nonostante questo, tutto tace.
Questi sono solo alcuni dei problemi che interessano il comparto.
È tempo di dare risposte certe e chiare che mettano questi lavoratori nelle condizioni di lavorare con tranquillità e non con l’ansia di non sapere quando si avviano i cantieri, se vengono pagati con regolarità, se hanno diritto al rispetto delle norme contrattuali previste.
Insomma, occorre agire per far diventare questo lavoro non solo utile alla collettività territoriale, ma dare veramente dignità alle tante famiglie che vivono di questo lavoro.
Pertanto, se nel giro di pochi giorni, non dovesse arrivare nessuna convocazione dal Presidente Bardi, per farci ascoltare, saremo a manifestare con tutti gli addetti sotto il palazzo regionale”.