Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Filt Cgil Basilicata:
“La Regione Basilicata non crei una discriminazione sociale fra lavoratori della stessa filiera e faccia uno sforzo per garantire i test sierologici anche a tutti gli addetti alla mobilità che garantiscono i collegamenti per le scuole.
Oggi non si capisce perché vi è una mobilitazione pienamente condivisibile per effettuare i test a tutto il personale scolastico, ma non viene effettuato a chi quegli studenti li porta fisicamente in classe.
La Basilicata, per come è conformata e per la scarsa presenza di istituti scolastici nei tanti piccoli comuni, vede un’altissima percentuale di studenti che si spostano ogni giorno verso i centri dove sono presenti le scuole, che a volte sono costretti a effettuare anche alcune ore di viaggio.
In più, dopo gli ultimi accordi e le linee guida emanate sui trasporti dei mezzi pubblici con un load factor dell’80% con punte del 100%, il distanziamento garantito nelle scuole non sempre potrà essere garantito sui mezzi.
Nessuna informazione, inoltre, su chi controllerà il rispetto dei protocolli (utilizzo di mascherine, sanificazione, flussi separati, igienizzanti sui mezzi, numero massimo di passeggeri).
Non vorremmo che le responsabilità ricadano come sempre sugli autisti, già molto provati da un lungo periodo di emergenza e sempre in prima linea senza nemmeno avere la garanzia dello stipendio o dell’integrativo salariale.
Per questi motivi, chiediamo che venga adottato lo stesso criterio anche per questa categoria di lavoratori.
Se non verrà tutelata la salute dei lavoratori e degli utenti, saremmo costretti a prendere in considerazione l’ipotesi di blocco dei servizi.
Non accetteremo un trattamento diverso fra lavoratori, il diritto alla salute è un diritto che la Regione deve garantire a tutti i lavoratori in ugual misura”.