La Segreteria Regionale della FIT-CISL di Basilicata annuncia che:
“Con il provvedimento approvato dalla Giunta Regionale nella serata del 25 Febbraio scorso, che prevedrebbe lo spezzettamento del Trasporto Pubblico Locale Regionale su tre bacini sub provinciali e non uno, come affermato nel corso di tutti gli incontri svolti negli anni 2017 e 2018 e dopo ben 63 ore di sciopero regionale, finalmente i componenti della medesima Giunta hanno fatto cadere la maschera ed è venuta fuori la loro vera natura, ‘l’irresponsabilità’.
Troppe sono state le mezze verità, rappresentate dall’assessore ai trasporti nel corso dei recenti incontri, durante i quali il medesimo assessore aveva proposto ulteriori approfondimenti sulla questione dei 9 oppure di un solo bacino regionale, sul quale innestare tutti i servizi oggi presenti e facenti parte del Trasporto Pubblico Locale, è il caso di rigettare i contenuti della delibera in questione dove si riporta che l’Osservatorio Regionale della mobilità avrebbe accettato l’impostazione su TRE bacini di traffico, fatto assolutamente non rispondente alla verità.
Certo non si comprende il perché se l’Osservatorio avesse ammesso questa tesi, lo si riconvoca per la giornata del 15 Marzo p.v., addirittura per adottare il piano fortemente e vibratamente contestato dalla FIT-CISL.
Non è dato comprende come sia possibile, in questo delicato momento politico, prendere una simile decisione, che momentaneamente fa naufragare le speranze degli Autoferrotranvieri di Basilicata, che avevano creduto invece nella netta presa di posizione della giunta regionale durante la riunione del 14 Maggio 2018, che aveva garantito di prevedere un’unica gara all’interno dell’unico bacino regionale, accogliendo le osservazioni delle parti sociali presenti e della FIT-CISL che ha sostenuto fortemente l’equalizzazione dell’applicazione contrattuale a tutti gli Autoferrotranvieri del settore.
È bene ricordare a tutti gli esperti che hanno illuminato i responsabili di questa diversa e devastante decisione, che gli impegni relativamente proprio alle modifiche al Piano Regionale dei Trasporti nel verso di una unica gara, nell’unico bacino regionale, hanno come obiettivo oltre l’unicità della gestione del sistema a maglia dei servizi, la regolarizzazione contrattuale per i lavoratori che oggi invece sono dipendenti di ben 35 aziende che svolgono il servizio.
Lo spezzettamento che qualcuno vuole a tutti i costi, crea danno al sistema del TpL Regionale e anche ai lavoratori, da qui la proposta sindacale della FIT-CISL di guardare con più calma le condizioni a contorno di una scelta che ad avviso della FIT risulta essere sbagliata.
Riteniamo opportuno ribadire tutta la contrarietà sostenuta dalla Segreteria della FIT-CISL all’individuazione di tre sub bacini regionali, che se messa in atto peggiorerà l’attuale situazione di confusione organizzativa all’interno della quale i lavoratori sono costretti a vivere, con mancati pagamenti, dumping contrattuale, disapplicazioni delle basilari regole richiamate nei CCNL di riferimento, senza dimenticare poi, che la gara unica all’interno dell’unico bacino regionale ottimale coglierebbe tutto quanto previsto in favore della bigliettazione unica regionale, che altrimenti rimarrebbe solo un mero auspicio.
Siamo fortemente contrariati delle prese di posizione di una giunta regionale che alla scadenza politica del proprio mandato, continua a mettere in atto formule che devastano il Trasporto Pubblico Locale Regionale e non risolvono i problemi che si sono affastellati pericolosamente nel settore per l’approssimata programmazione degli eventi che dovranno interessare il settore.
Siamo peraltro convinti che la sciagurata decisione sia frutto di futili pretesti preelettorali perché se da 9 bacini di traffico ottimali della proposta iniziale, poi si è passati a 5, poi a 3, non si comprende il perché non si possa arrivare ad un unico bacino ottimale che risolverebbe anche i problemi dei lavoratori.
I lavoratori di questa regione hanno bisogno di un’unica azienda, che possa svolgere i servizi in sinergia con gli altri vettori presenti sul territorio, c’è bisogno della certezza che a tutti i 1.300 Autoferrotranvieri venga applicato il medesimo contratto, il medesimo Stato Giuridico, il medesimo accordo integrativo e soprattutto la medesima paga, tutte questioni che oggi non vengono rispettate e non sarà possibile rispettare se si continua a seguire l’irresponsabilità della scelta dello spezzettamento dei servizi.
Per le ragioni citate, in considerazione del fatto che ancora oggi ci sono centinaia di lavoratori che non hanno percepito la 13^ mensilità 2018 e gli stipendi di Dicembre 2018 e Gennaio 2019, per rispetto soprattutto a quei lavoratori e alle 63 ore di sciopero sin qui effettuate, continueremo con la sensibilizzazione verso queste ragioni che sono alla base del futuro del Trasporto Pubblico Locale di questa regione.
Non ci sembra superfluo affermare che sono incomprensibili le motivazioni che hanno indotto una Giunta a ‘fine corsa’ di continuare a drogare il settore, non adottando e chissà per quali motivazioni, dalle soluzioni auspicate e concordate che renderebbero il Trasporto Pubblico Locale più efficiente, così come non si comprende il perché si continuino a mettere in atto soluzioni che penalizzano fortemente i lavoratori”.