Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Filt CGil sulla situaizone del trasporto pubblico locale nell’ambito di questa emergenza sanitaria:
“In una fase emergenziale del paese, stiamo assistendo a un susseguirsi di eventi e di voci sul destino del trasporto pubblico locale in Basilicata che hanno come protagonisti i lavoratori che allo stato attuale non conoscono il destino del loro futuro.
In questa fase già le dure norme restrittive legate al Covid-19 danno alle organizzazioni sindacali pochi spazi d’azione e il silenzio assordante delle istituzioni lascia esterrefatti.
Probabilmente la regione, poco avvezza alle relazioni sindacali, ha deciso di gestire in totale autonomia un settore che vale 80 milioni di euro e il destino di oltre 1000 addetti.
Ancora più incomprensibile è la scelta di sopprimere unilateralmente il 50% delle corse con un programma che sulla carta dovrebbe seguire le linee guida dell’ordinanza n.6 del presidente Bardi rafforzando le corse per le zone industriali dove si svolgono attività, ma di fatto le sospende costringendo e abbandonando i lavoratori a usare i propri mezzi e ad arrangiandosi in un momento di difficoltà.
Registriamo anche violazioni dell’art. 20 delle legge 22/98 sulla nomina dell’osservatorio permanente della mobilità che prevede la partecipazione anche di rappresentanti sindacali non confederali, contrariamente da quanto disposto dalla norme. Una decisione assunta arbitrariamente nonostante il parere contrario di tutti ed esponendo la nomina a impugnazioni.
La Filt Cgil chiede all’assessore regionale alla Mobilità Donatella Merra di riprendere con urgenza il dialogo interrotto bruscamente con le parti sociali: la gestione di un settore importante e strategico come quello dei trasporti non può essere decisa arbitrariamente ma va condivisa con tutti gli attori coinvolti, prima di tutto i rappresentanti dei lavoratori, questi ultimi l’anello più debole della catena”.