Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa della Filcams CGIL (rappresentante dei lavoratori del Commercio, Turismo e Servizi) con il quale viene richiesta la disponibilità del Vaccino Covid-19 per tutto il personale dei presidi sanitari.
Annuncia il segretario di Filcams Cgil Potenza, Michele Sannazzaro:
“Ancora una volta le istituzioni dimenticano i lavoratori che all’interno delle strutture sanitarie, pubbliche e private, si occupano di fare le pulizie, preparare e distribuire i pasti, fare ausiliariato, manutenzione e vigilanza.
Il vaccino anti Covid, in questa prima fase di distribuzione, interesserà solo una parte dei lavoratori più esposti al contagio.
Per questo, appena finito di somministrare il vaccino a medici, infermieri e oss, chiediamo al Presidente della Regione Basilicata di attivarsi per vaccinare il resto del personale operante nei presidi sanitari Lucani.
Anche a livello nazionale Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil si sono attivati per inviare una lettera al Ministro della Salute ed alle altre autorità ed istituzioni competenti a prendere decisioni durante l’emergenza sanitaria.
La Conferenza Stato Regioni ha indicato chi deve essere vaccinato nella prima fase senza considerare, però, che il personale operante nei presidi sanitari non è solo quello sociosanitario ma chiunque lavori nelle strutture ospedaliere quotidianamente e a stretto contatto con operatori sanitari e pazienti.
Questi lavoratori, che garantiscono importanti servizi, hanno vissuto e stanno vivendo l’emergenza sanitaria in prima linea, vicino a medici, infermieri, oss e pazienti.
Prevedere il vaccino anche per loro significherebbe dimostrargli il dovuto rispetto e riconoscimento ma anche attuare una completa protezione di tutti coloro che lavorano a stretto contatto con il Covid e che potrebbero essere vettori di diffusione del contagio anche all’esterno delle strutture sanitarie in cui operano.
Il diverso trattamento riservato al personale del settore servizi, durante la pandemia, è stato evidente dall’inizio dell’emergenza sanitaria quando anche per l’esecuzione dei tamponi non si è tenuto conto del rischio a cui erano esposti, ad esempio, gli addetti alle pulizie, alla vigilanza, alla mensa, alla manutenzione.
Vogliamo evidenziare con forza che i lavoratori in questione non sono lavoratori di serie B e che anche tra loro ci sono stati numerosi casi di contagio.
In Basilicata, come nel resto d’Italia, però, non è stata data loro la necessaria attenzione, nonostante siano e siano stati tra i più esposti all’infezione.
Tamponi spesso fatti con ritardo non hanno permesso tempestività nel trattamento sanitario.
Con la campagna di vaccinazione, si auspica, non venga fatto lo stesso errore e si dia a questi lavoratori la possibilità di immunizzarsi così come è stato previsto per le altre figure professionali operanti nelle strutture sanitarie”.