Negli ultimi anni il tema del costo delle bollette è stato spesso al centro della discussione nazionale.
Dall’attesa crisi energetica, legata al conflitto in Ucraina (poi attuatasi soltanto in termini tariffari), all’avvio del mercato libero, gli italiani sono in totale confusione e stato d’allarme.
Come per i propri smartphone, si è costantemente alla ricerca della giusta offerta, tra proposte fisse e variabili.
Come fa sapere quifinanza: “In questo clima, Arera ha comunicato che dal 1° ottobre 2024 il prezzo di riferimento per quanto riguarda la bolletta della luce, con Servizio di Maggior Tutela, aumenterà dell’8,8%.
Non giungono buone notizie per gli italiani per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica.
La bolletta della luce è destinata ad aumentare, a strettissimo giro, anche per chi rientra nel Servizio di Maggior Tutela.
Mentre si è tormentati dalle chiamate dei call center, che generano allarmismo e spesso attuano strategie truffaldine, ecco un’altra pessima notizia.
Come detto, infatti, le tariffe sul tutelato subiranno un aumento immediato, a partire dalla prossima settimana.
Un rialzo dell’8,8% che, per quanto possa sembrare incredibile, non porta affatto i costi sulla stessa quota del mercato libero. Quest’ultimo, infatti, non offre ad oggi offerte più vantaggiose.
Ecco il commento in merito di Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori:
“Sia chiaro che i prezzi per i vulnerabili, nonostante l’aumento di oggi, restano ancora più convenienti di quelli del mercato libero.
Su ben 1039 offerte registrate sul Portale di Arera con prezzo variabile e per fasce, nessuna per il cliente tipo, che consuma 2.000 kWh all’anno è più conveniente della tutela”.
Questo è un esempio specifico, che fa riferimento alla città di Roma.
Vignola scende poi nel dettaglio e sottolinea come l’offerta più conveniente per quanto riguarda il mercato libero supera quella tutelata di più di 67 euro all’anno.
Non si registrano vantaggi neanche quando si parla di prezzo fisso o monorario. Un discorso che non vale soltanto per la Capitale, ovviamente.
Si è trattato di un esempio, come nel caso di Milano. Il vicepresidente evidenzia come nel capoluogo meneghino, su 1049 offerte con prezzo variabile e per fasce, nessuna costi meno della tutela.
L’analisi dei tariffati da parte di Marco Vignola si è conclusa in questo modo:
“Una dimostrazione del fallimento del mercato libero”. Sono i dati a dirlo e i consumatori hanno tutte le ragioni del mondo di lamentarsi.
Uno studio condotto dall’Unione Nazionale Consumatori evidenzia come un nuovo cliente, dal consumo di 2.000 kWh all’anno (con potenza di 3 kW), andrà a spendere 43 euro in più ogni 12 mesi, considerando un aumento dell’8,8%.
Dal 1° ottobre 2024 al 30 settembre 2025 le fasce più vulnerabili pagheranno 529 euro e non più 486 euro.
Una cifra che dev’essere sommata ai 1244 euro che in media l’utente tipo spende per la fornitura di gas (prendendo a esempio uno standard di 1100 metri cubi di gas in 12 mesi). Il totale? 1773 euro di luce e gas.
Effettuando un confronto col passato, si è registrato un aumento del 29,3% rispetto al quarto trimestre del 2020, ovvero tempi pre crisi”.