“Durante il convegno dei Giovani Imprenditori a Capri, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso hanno dialogato su quali aiuti il Governo potrebbe fornire alle imprese nel contesto della prossima manovra finanziaria, che l’esecutivo ha elaborato e che dovrà ora passare all’esame della Commissione europea prima e del Parlamento poi”.
Lo riporta quifinanza che aggiunge: “Tra i problemi che Urso ha sollevato c’è quello della differenza tra domanda e offerta di lavoro nel nostro Paese, il cosiddetto mismatch, e le possibili soluzioni alla questione, tra cui la fornitura di alloggi più convenienti per i lavoratori che devono cambiare città.
Orsini invece ha chiesto forti incentivi agli investimenti nelle imprese, un cambiamento dell’Ires da 10 miliardi di euro e infine una spinta maggiore verso l’energia nucleare.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha presentato al convegno dei Giovani Imprenditori, a Capri, una proposta di intervento in manovra finanziaria per attenuare il problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro.
Il ministro ha individuato nel costo degli alloggi uno degli ostacoli per le aziende all’assunzione delle figure necessarie alla loro crescita, tra cui ci sono soprattutto esperti di meccanica, It e servizi avanzati.
“Esistono imprese presenti in 23 province del Nord Italia che vogliono assumere, ma che non possono esaudire questa richiesta perché mancano alloggi compatibili con lo stipendio che avranno i futuri lavoratori” ha dichiarato Urso.
Per questo il Governo starebbe pensando ad aumentare le possibili detrazioni fiscali ai benefici che i datori di lavoro concedono ai propri lavoratori.
In questo modo, con un fondo da 100 o 200 milioni di euro, l’esecutivo esenterebbe dalle tasse alcuni nuovi benefit che favorirebbero il trasferimento dei lavoratori sul territorio nazionale.
Questo però non sarebbe l’unico intervento a riguardo.
La sottosegretaria all’economia Lucia Albano sta cercando di rilanciare parte del demanio pubblico inutilizzato, con particolare attenzione a quegli edifici che si trovano nei pressi di importanti zone industriali.
In questo modo sarebbe possibile ricavare nuovi alloggi integrando il piano già elaborato dal Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini per l’edilizia popolare.
Non solo alloggi però.
Il Governo starebbe lavorando a un’espansione dei fringe benefit, le integrazioni allo stipendio che i datori di lavoro possono dare ai loro dipendenti e che accedono a tassazioni agevolate.
Bollette, polizze assicurative o contributi all’istruzione dei figli sono tra gli ambiti che l’esecutivo vorrebbe sovvenzionare maggiormente attraverso le imprese.
Alle iniziative del Governo in favore delle imprese, accolte comunque con favore, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha aggiunto alcune proposte che gli imprenditori italiani vorrebbero vedere realizzate nel contesto della manovra finanziaria.
Orsini ha sottolineato fin da subito comunque quanto i mismatch tra domanda e offerta di lavoro sia prominente tra le problematiche che la classe imprenditoriale del nostro Paese si trova a dover affrontare.
“Questo mismatch costa alle aziende 40 miliardi all’anno e crea un alto deficit in termini di attrattività.
E attrattività per noi non è soltanto dall’estero verso l’Italia.
Vuol dire anche che un neoassunto che auspica di andare a lavorare da Firenze a Milano possa avere la capacità di trovare un alloggio a condizioni sostenibili.
Mi fa piacere che il governo abbia accolto la nostra proposta e la stia sviluppando” ha dichiarato il presidente di Confindustria commentando le iniziative che il Governo vuole intraprendere per risolvere, almeno in parte, il problema.
Il tema centrale per Orsini è stato quello degli investimenti.
Il presidente di Confindustria ha chiesto di favorire la possibilità dei privati di investire nelle imprese italiane, per dare maggior spazio all’espansione industriale e all’innovazione.
“Il vero tema è che questo Paese ha bisogno di investimenti sulle imprese” ha dichiarato, introducendo la prima proposta al Governo: l’Ires premiale.
L’Ires è l’imposta sul reddito delle società.
Ne tassa gli utili, ma se questi vengono reinvestiti può essere modulata e ridotta: “L’abbiamo detto al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nell’incontro della scorsa settimana.
Il paese ha bisogno di investimenti sulle imprese, è la via per aumentare la produttività e crescere.
Penso ad un’Ires premiale per chi investe.
Inoltre ci sono 120 miliardi di tax expenditure, abbiamo proposto di esaminarne una parte, pensiamo che 10 miliardi possano essere eliminate e con queste risorse costruire un percorso che sia una politica industriale per il futuro” ha dichiarato Orsini a riguardo.
Altra forma di finanziamento alle imprese, secondo il presidente di Confindustria, potrebbe arrivare dai fondi del programma Transizione 5.0, che potrebbero essere messi a disposizione di chi non ha ancora realizzato gli impianti per cui ha ottenuto i fondi di Industria 4.0: “Chi ha dato l’acconto nel 2023 per gli incentivi di Industria 4.0 e non ha ancora realizzato l’impianto potrebbe utilizzare gli incentivi di Transizione 5.0, magari modificando l’impianto, stando attenti ai requisiti ambientali.
Credo possa essere un’accelerazione che aiuti le imprese” ha concluso sul tema Orsini.
Orsini ha anche toccato un tema su cui il Governo sta cercando a sua volta di fare passi in avanti, il ritorno della produzione di energia elettrica tramite centrali nucleari in Italia.
Il costo dell’energia è uno degli svantaggi che le imprese italiane scontano nei confronti della concorrenza, soprattutto europea. Una maggiore produzione interna che non dipenda da importazioni o da fonti non costanti come quelle rinnovabili potrebbe aiutare in questo senso.
Il presidente di Confindustria ha però spinto soprattutto sull’innovazione tecnologica in questo ambito: “Bisogna correre, senza se e senza ma. Google ha annunciato che alimenterà i suoi centri dati con il nucleare. Pensiamo ai nuovi micro reattori, che sono una tecnologia sicura. Questa è la tecnologia che dobbiamo portare avanti” ha dichiarato.
Orsini ha poi concluso criticando il Green Deal, il piano europeo per la riduzione delle emissioni entro il 2050: “Credo che sia purtroppo una delle ripercussioni delle scelte della precedente Commissione europea sul Green Deal.
Il vero tema è lo stop al motore endotermico nel 2035. Non vorrei che dia adito a qualcuno di non fare produzioni in Italia” ha concluso il presidente di Confindustria”.