Bonus anziani da 850 euro al mese: quando arriva e come fare domanda

In arrivo un nuovo aiuto economico per gli anziani in difficoltà, un bonus da 850 euro al mese per coloro che necessitano di particolari servizi di cura e assistenza.

Come riporta today, infatti, a breve si potrà presentare la domanda, ma solo se si è in possesso di determinati requisiti piuttosto stringenti.

Vediamo quali e come fare per ottenere l’assegno di assistenza.

A partire dal 2025 sarà disponibile un bonus da 850 euro mensili per sostenere coloro che si trovano in uno stato di “bisogno assistenziale gravissimo”.

Si tratta di un aiuto economico varato con il decreto anziani che potrà essere utilizzato solamente per pagare i servizi di cura e assistenza svolti da lavoratori domestici con un contratto di lavoro regolare o da imprese impiegate nel settore.

Per ottenerlo bisogna avere determinati requisiti:

  • almeno 80 anni;
  • essere già titolari dell’indennità di accompagnamento (oppure avere tutti i requisiti necessari);
  • avere un bisogno assistenziale gravissimo valutato dall’Inps e da una commissione specifica istituti presso il ministero del Lavoro;
  • avere un Isee sociosanitartio non superiore a 6mila euro.

Il bonus anziani da 850 euro andrà ad integrare l’indennità di accompagnamento che attualmente si aggira sui 530 euro al mese, innalzando così l’aiuto per coloro che si trovano in situazioni di estrema gravità fin sopra i mille euro al mese, 1.380 per essere precisi.

Cifra che non concorre alla formazione del reddito e non può essere soggetta a pignoramento.

Per capire come, quando e dove presentare domanda per il bonus anziani 2025 bisognerà attendere la pubblicazione del decreto attuativo della misura.

Con molta probabilità verrà gestito dall’Inps tramite una procedura telematica, con la domanda che potrà essere presentata in forma autonoma o tramite caf e patronati.

La platea dei beneficiari è piuttosto ristretta, le stime indicano solo 25mila persone.

Si tratta di una misura sperimentale la cui erogazione è prevista da gennaio 2025 fino a dicembre 2026.

Ma attenzione perché se la quota integrativa non viene spesa per la stipula di contratti di lavoro o servizi di assistenza l’Inps procederà alla revoca dell’assegno di assistenza.