È stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto energia con il quale viene introdotto il bonus benzina per redditi bassi.
Come si apprende da money: “Dopo il rinvio di una settimana, quindi, è arrivato finalmente il momento di riconoscere alle famiglie più bisognose un contributo economico da utilizzare per fare carburante.
D’altronde, con una benzina che sfiora i 2 euro al litro, e che secondo gli esperti del settore è ancora lontana dalla fase di ribasso, il governo Meloni non poteva più nascondersi: tuttavia, viste le risorse limitate che impediscono di attuare un nuovo taglio delle accise, è stato deciso di limitarsi alle fasce più deboli della popolazione, riconoscendo – a fronte di uno stanziamento minimo di 100 milioni di euro – un bonus di circa 80 euro a 1 milione e 300 mila famiglie.
Un modus operandi già sperimentato con la carta acquisti Dedicata a te, quando al taglio dell’Iva su alcuni beni alimentari è stato preferito un contributo economico di circa 382 euro da riconoscere direttamente alle famiglie con Isee inferiore a 15 mila euro.
Ed è proprio a coloro che già hanno beneficiato di questo sostegno che si rivolge il bonus in oggetto.
A tal proposito, con il decreto energia approvato oggi è stata fatta definitivamente chiarezza su chi effettivamente ha diritto al bonus benzina, nonché su come funziona.
Anche se per ulteriori dettagli bisognerà attendere un decreto ad hoc che dovrà essere approvato – entro i prossimi 30 giorni – dal ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il bonus benzina è costituito da un contributo economico di cui alcune famiglie, quelle più bisognose, potranno disporre per fare carburante.
Il contributo verrà erogato in un’unica soluzione tra ottobre e novembre sulla carta acquisti Dedicata a te di Poste Italiane, non prima però che il ministero delle Imprese e del Made in Italy approvi il decreto attuativo.
Ad avere diritto al bonus benzina saranno le famiglie che a luglio 2023 hanno ricevuto la carta Dedicata a te ricaricata con il contributo di 382,50 euro da spendere per beni di genere alimentare di prima necessità.
Si tratta di 1 milione e 300 mila famiglie, con il contributo che è stato assegnato dando priorità in base all’Isee (che non può superare i 15 mila euro) e alla composizione del nucleo familiare (precedenza ai nuclei con tre componenti di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009).
Assegnando il bonus benzina a queste famiglie può succedere che il contributo vada anche a chi non dispone di auto e moto, escludendo chi invece ne potrebbe avere davvero bisogno.
A tal proposito, non è ancora chiaro come il governo è riuscito a risolvere questo problema.
La cifra dovrebbe essere di 80 euro a famiglia, ma sarà il decreto del ministero delle Imprese e del Made in Italy a rispondere con certezza.
Dopodiché il governo si riserva di valutare se ci sono le possibilità per riconoscere il bonus per più mensilità.
Il costo sarebbe di 100 milioni di euro per ogni mese, comunque molto meno di quanto invece sarebbe costato il taglio delle accise (per il quale nel 2022 sono serviti 9 miliardi di euro).
Per il momento, quindi, il bonus benzina è pagato per una sola mensilità: in un secondo momento, tenendo conto delle risorse che risulteranno dalla nota di aggiornamento al Def che invece verrà approvata giovedì, si deciderà se riconoscerlo per una seconda tranche (anche in base a quale sarà l’andamento dei prezzi di benzina e gasolio).
Nel 2022 per far fronte all’aumento dei costi di benzina e gasolio il governo Draghi introdusse un taglio delle accise di 30,5 centesimi.
Oggi, invece, si preferisce riconoscere un contributo di 80 euro, l’equivalente di quanto con il taglio delle accise si sarebbe risparmiato con 6 pieni e mezzo (in un serbatoio di 40 litri) o in poco più di 8 pieni e mezzo (con un serbatoio di 30 litri)”.