Nuova stretta in arrivo sui bonus edilizi.
Nella relazione che accompagna il documento di economia e finanza (Def) si legge che il governo:
“intende rivedere l’intera materia degli incentivi edilizi in modo tale da combinare la spinta all’efficientamento energetico e antisismico degli immobili con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l’equità distributiva“.
Nella relazione che porta la firma del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si apprende che:
“la normalizzazione della politica di bilancio passa anche attraverso la revisione degli incentivi edilizi, in particolare il cosiddetto superbonus“.
Dichiara Giorgetti:
“Il tiraggio di queste due misure è stato nettamente superiore alle stime originarie e in considerazione della loro onerosità, il governo è intervenuto dapprima riducendo al 90%, salvo alcune specifiche fattispecie, l’aliquota del superbonus relativamente alle spese sostenute nel 2023”.
Poi è stata abolita la possibilità di scegliere tra la cessione del credito o lo sconto in fattura in luogo della fruizione diretta della detrazione.
Peraltro, aggiunge il ministro:
“la progressiva saturazione della capacità di acquisto del sistema bancario aveva di per sé rallentato, de facto, la cessione dei crediti, comportando in molti casi una carenza di liquidità per le imprese della filiera delle costruzioni“.
Come si apprende da today “Secondo gli ultimi dati Enea, il solo superbonus è costato finora circa 80 miliardi di euro.
Risorse a cui si aggiungono i 19 miliardi del bonus facciate introdotto nel 2020 e rimasto in vigore fino al 2022 con una detrazione che dopo il primo anno è scesa dal 90 al 60%.
Quest’ultima agevolazione dunque non è stata rinnovata per il 2023, mentre per quanto riguarda il superbonus nel 2024 la detrazione scenderà dal 90 al 70% (anche per i condomini) per poi passare al 65% nel 2025.
La progressiva riduzione della percentuale da portare in detrazione era stata già decisa dal governo Draghi.
A questo punto, a giudicare dalle parole di Giorgetti, non è escluso che l’esecutivo in carica possa intervenire di nuovo per abbassare i costi del bonus e delle altre agevolazioni edilizie oggi in vigore“.