Il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità dei consiglieri presenti, la mozione presentata da Massimo Zullino e sottoscritta da tutti i consiglieri regionali una mozione sulla candidatura di Venosa a capitale italiana della cultura per l’anno 2021.
Zullino, dopo aver ringraziato l’intero Consiglio regionale per la sensibilità dimostrata nell’aver sottoscritto e, poi, approvato all’unanimità la mozione, ha illustrato il documento con il quale si impegna il Presidente e la Giunta regionale a “sostenere presso il Governo nazionale l’attuazione del progetto, coinvolgendo anche altre istituzioni quali l’Università degli studi della Basilicata, l’Apt, l’Ente parco del Vulture, la Fondazione Matera 2019, la Film Commission e le principali Fondazioni presenti sul territorio regionale: Nitti, Fortunato e Gianturco”.
Con la mozione si chiede anche l’impegno del Presidente della Regione a:
“prendere contatti con il Comune di Venosa, al fine di stabilire, di concerto con lo stesso, l’istituzione di un organismo tecnico scientifico a supporto della stesura del dossier di candidatura” e alla Giunta regionale di “garantire stabili flussi finanziari, sempre di concerto con il civico Ente, al fine di garantire la realizzazione del programma delle iniziative, qualora la città sia destinataria del prestigioso riconoscimento di Capitale italiana della cultura 2021”.
Nel documento si fa riferimento alla particolare pregnanza culturale della cittadina:
“patria del poeta latino Quinto Orazio Flacco e del madrigalista rinascimentale Carlo Gesualdo di Venosa.
Uno dei borghi più belli d’Italia e sede di gioielli artistici e architettonici di inestimabile valore.
Dal punto di vista culturale, viene sottolineato nella mozione,“Venosa ricopre un ruolo da traino dell’intera zona del Vulture, ricca di castelli e chiese di grande interesse, in particolare quello del duca Pirro del Balzo risalente alla seconda metà del XV secolo, dove al suo interno ospita il museo archeologico nazionale con importanti tracce di cultura romana, ebraica e normanna.
Di notevole interesse il sito delle catacombe ebraiche, a poche chilometri dall’abitato, che rappresenta un unicum per la contigua presenza di sepolcreti di origine ebraica e cristiana a testimoniare la convivenza pacifica delle due comunità all’interno della cittadina oraziana.
Tra i luoghi di culto più distintivi: l’Abbazia della SS. Trinità, già cenobio benedettino, poi passato all’ordine gerosolimitano, eretto a cenotafio della famiglia normanna degli Altavilla, monumento nazionale dalla fine del 1800, costituita da due strutture una più antica alla quale è annessa una parte molto più vasta rimasta incompiuta”.
Nel documento viene, altresì, evidenziato che:
“Venosa è l’unico Comune della Basilicata ad aver presentato la candidatura, paese lucano che, durante l’anno, tra l’altro, ospita varie manifestazioni culturali, con percorsi enogastronomici che rievocano la cultura e le tradizioni di questi territori;
è anche una delle zone più dinamiche della regione, ricca di sorgenti di acque minerali e di terreni adibiti alla coltivazione delle viti per la produzione del noto vino Aglianico doc e docg”.
Un premio, viene sottolineato, che potrà essere il volano dell’intera area del Vulture e di tutta la Basilicata”.