Nella tarda mattinata di ieri, 28 Marzo 2019, durante le operazioni di controllo nelle celle detentive del Carcere di Melfi, gli Agenti della Polizia Penitenziaria, coordinati dagli Ispettori responsabili del reparto Alta Sicurezza, hanno rinvenuto indosso a un detenuto Italiano, trentenne, di origini pugliesi e sottoposto al regime Alta Sicurezza, con fine pena 2023, un micro telefono cellulare perfettamente funzionante e 20 grammi di hashish che lo stesso nascondeva nelle parti intime.
A denunciare l’episodio, il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci che dichiara:
“Per l’ennesima volta gli Agenti della Polizia Penitenziaria hanno dimostrato eccellenti capacità professionali nonostante siano costretti a lavorare in condizioni disumane, in completa assenza di mezzi; le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria non hanno neanche la disponibilità di uniformi adeguate al servizio svolto.
Non ci resta che attendere che la Polizia Penitenziaria si liberi una volta per tutte dall’inerzia e dalle incompetenze dell’Amministrazione Penitenziaria.
È ora che la politica abbandoni gli spot pubblicitari e si concentri, una volta per tutte ed in via prioritaria, sulla grave emergenza che da ormai troppo tempo sta affliggendo gli istituti penitenziari Italiani”.