La Casa Circondariale di Melfi è ancora nel caos, almeno secondo quando attesta in un comunicato Cappiello Giuseppe, Vice Segretario Regionale Basilicata OSAPP Polizia Penitenziaria, che attraverso una nota sindacale firmata dal Segretario Generale Leo Beneduci, denuncia una situazione lavorativa ingestibile.
A fronte della richiesta di intervento si lamenta:
- “Irrazionale distribuzione del lavoro straordinario;
- l’integrazione n°2 unità di personale femminile (appena arrivate dal corso) in posti fissi senza interpello e senza comunicazione fatta alle OO.SS., di cui una unità in un posto neanche previsto dal P.I.L., e si è a conoscenza che si vorrebbe attuare lo stesso metodo con altra unità femminile in altro posto fisso;
- una contraddittoria effettuazione di lavoro straordinario da parte di Personale malgrado le limitazioni disposte del Medico del Lavoro;
- una cattiva Gestione del Personale Ruolo degli Ispettori (8 unità) e dei Sovrintendenti (2 unità).
Attualmente in una struttura penitenziaria quale quella di Melfi, con una carenza di Personale “cronica” e comunque assolutamente palese nel ruolo degli Agenti/Assistenti (anche se non in base all’attuale decreto ministeriale sugli organici del 2017) rispetto al numero di Ispettori e di Sovrintendenti in forza, la Sorveglianza Generale nei turni serali e notturni è svolta esclusivamente a carico degli Assistenti Capo Coordinatori, laddove ed invece nelle ore diurne risulta esservi sovrabbondanza di Ispettori e Sovrintendenti che effettuano addirittura
turno 8-15 o 8-16;
- la violazione dello Statuto e delle circolari esplicative dell’EAP riguardo allo Gestore dello Spaccio.
Risulta a questa O.S. che l’attuale Gestore dello Spaccio presso la Casa Circondariale di Melfi, in evidente “contraddizione” con tale incarico, oltre ad avere effettuato fino ad alcuni mesi fa, servizio di missione per il Prap in qualità di istruttore di tiro x aggiornamento al Personale (quindi non presente in maniera continuativa in tale sede, ma retribuito per le prestazioni straordinarie dalla Casa Circondariale di Melfi), attualmente effettua giornalmente un turno 8-16 nella una doppia veste di Gestore dello Spaccio e di Vice Comandante, dove, a giustificazione di tale condizione impropria la locale Direzione comunicava verbalmente a questa O.S. che tale lavoro straordinario era motivato dal solo fatto che il Comandante di Reparto f.f. (Il Comandante effettivo è distaccato in altra sede) effettua il turno 8-15.12 e si rendeva quindi indispensabile la copertura della “funzione” fino alle ore 16:00;
- “notizia ancora da verificare” che un Ispettore di Polizia Penitenziaria colà di stanza sia stato autorizzato ad usare il proprio telefono cellulare all’interno dell’Istituto per espletare il suo mandato politico (?);
- la grande maggioranza di Poliziotti Penitenziari in servizio a Melfi, disponga ancora di notevole congedo residuo da smaltire di anni pregressi”.
Prosegue la nota:
“anche per l’istituto di Melfi come per molteplici strutture penitenziarie sul territorio, la mancanza di vestiario ed il servizio mensa non adeguato, quasi a completare una situazione di abbandono in essere in cui il disagio dei locali addetti del Corpo è rafforzato da atteggiamenti poco consoni di alcuni superiori gerarchici rispetto ai subordinati.
Inoltre, risulterebbe anche che, vista l’abbondanza (si è sempre sotto organico a nostro parere) di Ispettori si sia comunque affidato un doppio incarico di responsabilità (Area Segretaria e Ufficio Comando) a un Ispettore, tra l’altro da pochi mesi arrivato a Melfi, che comunque, per motivi di lavoro legati anche a un sua attribuzione in seno al Dap, è molte volte assente e quindi lascia scoperto un tale incarico di responsabilità, inoltre, e naturalmente, detto Ispettore, espletando molte ore di servizio straordinario, va sempre a gravare sul monte ore dato in carico a Melfi, che a nostro modesto parere, dovrebbe, semmai, essere ripartito per retribuire le prestazioni rese dal personale che effettua servizio a turno o per altre comprovate esigenze di servizio, come recita l’Accordo Nazionale Quadro”.
Di seguito l’Istanza presentata OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) presentata alle autorità competenti.