Mentre si registra traffico intenso, da bollino rosso, verso i luoghi di vacanza, il Codacons torna ad attaccare sulla questione dei prezzi dei carburanti: ancora una volta, infatti, l’esodo arriva al termine di una lunga trafila di rincari alla pompa, trasformando gli automobilisti italiani in una sorta di bancomat sempre a portata di mano.
La tendenza al rialzo è infatti in corso dall’inizio dell’anno e, a luglio, ha assunto connotati preoccupanti: tanto che nei giorni scorsi alcuni impianti, in modalità servito, hanno praticato un prezzo superiore ai 2 euro per la benzina.
Tutto questo si traduce, come ormai da triste tradizione nazionale, nella consueta stangata per i cittadini – costretti a mettere in conto spese superiori al previsto per viaggiare e per tutti quei prodotti che dipendono, in termini di distribuzione, dai carburanti e dalle loro oscillazioni di prezzo.
I tanti concittadini in viaggio, oltre che con il caldo e con il traffico intenso, devono quindi fare i conti con le ragioni di portafogli – già prosciugato dalla crisi economica causata dalla pandemia, e dai lunghi mesi di lockdown.
Di fronte a questa situazione, ormai rituale e per questo ancora più intollerabile, chiediamo al Governo Draghi di intervenire sulla tassazione dei carburanti, tagliando le accise obsolete risalenti al secolo scorso: un intervento necessario ma che, nonostante le promesse, nessun Governo ha avuto il coraggio di abbattere.
Il presidente Carlo Rienzi afferma:
“Se si vuole sostenere una ripartenza, non sulla carta ma per davvero, bisogna mettere gli italiani nella condizione di alimentarla: per questo servono scelte coraggiose e in controtendenza rispetto al passato.
Quella del prezzo dei carburanti è una storia infinita: chiediamo ora al governo Draghi di intervenire sul punto, dopo le tante promesse mancate dai suoi predecessori”.