Il prezzo del gas aumenta ancora in Italia.
Il motivo è da ricercare in Norvegia.
Secondo i dettagli forniti da Today:
“due stabilimenti stanno avendo dei problemi che hanno causato un calo delle forniture all’Italia e al resto d’Europa.
In più, le temperature in diminuzione e le preoccupazioni dei mercati per il Gnl, il gas naturale liquefatto, hanno fatto rimbalzare i prezzi del gas, ora in netta risalita dopo i cali degli ultimi giorni.
Perché è importante la Norvegia
La Norvegia è un fornitore chiave nell’economia degli approvvigionamenti di gas dell’Italia e dell’Europa.
Da quando le forniture dalla Russia si sono quasi azzerate, la Norvegia ha contribuito a bilanciare la situazione vendendo più gas verso il continente.
Per dare un’idea, a ottobre 2022 l’Italia ha importato dalla Norvegia 447,8 milioni di metri cubi di gas, il 9% del totale.
Rispetto all’anno scorso, è evidente l’importanza delle forniture norvegesi di gas per rimpiazzare le mancanze russe.
Nei primi dieci mesi del 2022 in Italia le importazioni dalla Norvegia sono aumentate del 365%, rispetto allo stesso periodo del 2021.
La Norvegia è il principale Paese europeo esportatore di gas, ma di recente i volumi sono diminuiti a causa di problemi in due stabilimenti.
L’azienda di stato norvegese Equinor ha confermato che l’impianto di Asgard nel Mare di Norvegia ha fermato le attività a causa di un incendio divampato nel fine settimana.
La capacità tecnica dell’impianto di 19,8 milioni di metri cubi al giorno è, per il momento, azzerata e non dovrebbe riprendere prima del 19 novembre.
In più, il 14 novembre un’interruzione di corrente nel giacimento di gas di Visund ha ridotto la produzione, facendola passare da 17 milioni di metri cubi al giorno a soli 3 milioni di metri cubi.
La compagnia statale norvegese di gestione del gas Gassco ha riferito che non è in grado di stimare la ripresa della normale capacità.
La Norvegia al momento fornisce il 30% del fabbisogno totale di gas europeo.
La situazione in Norvegia ha spinto al rialzo i prezzi.
Sulla piattaforma Ttf di Amsterdam il future dicembre è salito dell’11,1%, a 126,3 euro per megawattora.
Dopo l’arrivo del freddo, in poche sedute il Ttf è cresciuto più di un quarto rispetto ai minimi degli ultimi tre mesi toccati la scorsa settimana a 98 euro.
Il Psv italiano è invece cresciuto in un giorno del 45%. Oltre alla Norvegia, ci sono anche preoccupazioni per le importazioni di Gnl dagli Stati
Uniti a causa di un ritardo nel riavvio dell’impianto di Gnl di Freeport, in Texas, proprio mentre le temperature in Europa dovrebbero scendere sotto la media alla fine della settimana dopo un lungo periodo di clima mite”.