Per la lotta all’evasione a lavoro un progetto che potrebbe rendere più semplice l’utilizzo dei pagamenti elettronici anche per quelle fasce di popolazione che sono meno avvezze al loro utilizzo.
Ecco di che cosa si tratta e come funzionerà.
«Carta unica»: questo il nome pensato e al momento sulle scrivanie dei rappresentanti del Governo Conte.
Il progetto prevede l’accorpamento di tutta una serie di documenti tra cui la tessera sanitaria e la carta d’identità.
Pensata come una vera rivoluzione: la carta unica, oltre a svolgere la funzione di documento di riconoscimento, darà la possibilità di attivare un conto di pagamento presso qualsiasi sportello bancario o postale.
Sotto l’aspetto tecnologico ci si sta muovendo sul layout, di modo da garantire gli standard internazionali, mentre in materia di rispetto e protezione dei dati personali c’è ancora molta cautela nell’esporre le nuove ipotesi di lavoro, perché si tratterebbe di concentrare tutta una serie di dati sensibili in un’unica tessera.
Un progetto che si inserisce in orizzonte più ampio che contempla l’uso sempre maggiore della moneta elettronica, come accennato nei giorni scorsi.
La carta unica consentirebbe di procedere, ad esempio, in modo meno indolore e più rapido all’introduzione dell’obbligo per la Pa di accettare solo pagamenti elettronici.
In molte città gli sportelli dell’anagrafe già oggi sono orientati in questo senso e si prevede che l’obbligo potrebbe essere generalizzato, in futuro, a tutta la Pubblica amministrazione, incluse le società che forniscono servizi pubblici.