A Melfi (PZ) nella sede dell’Associazione Castanicoltori del Vulture, alla presenza delle Organizzazioni di Categoria Coldiretti e Cia, si sono affrontate le tematiche relative alle emergenze subite dal comparto Castanicolo del Vulture, esaminando le azioni necessarie per affrontarle.
In una nota dell’Associazione è scritto:
“In particolare si è condivisa la necessità di affrontare l’emergenza relativa alla siccità, che ha colpito il comparto, oltre che al problema derivante dalle invasioni di cinghiali.
Si chiede all’Assessore Fanelli di sostenere e mettere in campo attraverso gli uffici preposti, azioni necessarie per il riconoscimento dello stato di calamità segnalate agli uffici competenti nei giorni scorsi.
In Basilicata, secondo gli ultimi dati Istat sono circa 1.168 gli ettari di castagneto, ma in dieci anni le oltre 600 aziende si sono più che dimezzate e gli ettari sono diminuiti del 12% (dati Accademia Georgofili Firenze).
Siamo perciò sempre più lontani dalla produzione record degli anni Novanta, pari a 700 tonnellate.
I castagneti interessano buona parte della superficie agraria e forestale dei comuni di Atella (PZ), Barile (PZ), Rapolla (PZ), Rionero in Vulture (PZ) e Melfi (PZ), dove a questa coltura sono destinati oltre 2 mila ettari.
In questa zona del Vulture la produzione si rivela particolarmente redditizia, grazie alle alte rese che possono raggiungere anche i 40 quintali per ettaro, contro una produzione media di circa 25-30.
Ne esistono diverse varietà.
La prima, la “Pistoiese” detta anche “Settembrina”, è una castagna precoce e di piccola pezzatura che matura agli inizi dell’autunno.
La seconda, la “casentinese”, matura poco più tardi ed è di dimensioni più grandi, mentre la terza è detta “cuneese”, perché importata dal Piemonte.
La specie più diffusa sul territorio è comunque il cosiddetto “marroncino di Melfi”, di forma tondeggiante, piuttosto simmetrico, e dalla buccia di un bel colore marrone lucido, con evidenti striature.
Un prodotto che ha segnato l’economia e la tradizione culinaria del territorio.
Dopo la pubblicazione dell’ordinanza del Parco del Vulture per la raccolta delle castagne, nel ribadire l’importanza del comparto castanicolo nell’area del Vulture, che di fatto rappresenta la maggior parte della superficie nella nostra Regione, la Cia-Agricoltori Italiani fa appello alle istituzioni locali, ai sindaci, agli organi amministrativi e tecnici del Parco, ricordando che i castagneti di tutto il Vulture Melfese sono una risorsa ambientale, paesaggistica ed economica inestimabile, praticamente una risorsa invidiabile che va sostenuta con tutte le proprie forze.
Cia-Agricoltori di Melfi ripropone la convocazione di un tavolo tecnico operativo per prendere coscienza delle numerose problematiche esistenti.
Si chiede in primo luogo di porre in essere misure tese a tutelare le produzioni e i proprietari castanicoltori; contemporaneamente di indire rapidamente una riunione con tutti i soggetti interessati per discutere e tentare di dare una risposta concreta al fenomeno dell’abusivismo, cercando di tutelare e garantire gli areali produttivi che -oltre a essere un’importante componente dell’economia locale del Vulture- rappresenta un presidio di biodiversità”.