Il consigliere di Forza Italia, Francesco Piro, si prepara ad un incontro in Regione per l’adozione di misure straordinarie per contrastare la presenza, a detta sua “fuori controllo”, di cinghiali sul territorio lucano.
Come scrive il consigliere in una nota ufficiale:
“I cinghiali stanno invadendo il territorio lucano. I cittadini devono conoscere la verità in merito alla vicenda e non possiamo certamente prenderci tutte le responsabilità.
La Regione Basilicata, con la legge regionale n.37 del 16 Novembre 2018, ha stabilito le linee guida per la gestione degli ungulati in Basilicata.
E’ stato anche previsto il Piano faunistico-venatorio, non ancora in vigore, ma certamente elemento essenziale per monitorare le specie presenti sul territorio.
I dipartimenti della Regione e gli Atc, attraverso dei programmi di monitoraggio, hanno ben presente lo stato dell’arte.
Bisogna investire ulteriormente, non ci sono dubbi, ma il vero problema passa, purtroppo, sopra le nostre teste.
Da Roma pare che non si muova una foglia.
Non solo la Basilicata ha sollevato la questione, ma anche altre Regioni sono interessate.
Sembrava che lo scorso anno qualche provvedimento si stesse prendendo, ma, dopo il clamore suscitato dagli ambientalisti, le istanze dei territori sono rimaste lettera morta.
I cittadini devono comprendere che la legge regionale e tutti i provvedimenti consequenziali non possono bypassare la legislazione nazionale.
Il governo giallo–rosso dovrebbe venire incontro al grido di dolore che ormai echeggia nelle zone rurali della Basilicata.
Forse la Campania ha trovato un palliativo con le esche anticoncezionali, ma è pur sempre un modo per arginare il fenomeno.
Proporrò una commissione di studi non solo per trovare una soluzione, ma per creare economia, attraverso la filiera della trasformazione delle carni e derivati rinvenienti dall’abbattimento dei cinghiali.
Da Lunedì mi interfaccerò costantemente con l’assessore Fanelli e gli offrirò tutta la mia disponibilità.
Mi impegno a coinvolgere il presidente Bardi e l’intero Consiglio regionale per intervenire direttamente sul Ministero ed essere maggiormente incisivo, anche in sede di conferenza Stato-Regione.
Solo con un’azione incisiva e corale si potranno smuovere le acque e si potranno offrire delle risposte serie e concrete”.