Il 21 Febbraio scorso si è tenuto il Congresso Cittadino di Forza Italia Lavello.
Questo l’Intervento della Comunità Lavellese:
“Onorevole Ministro Elisabetta Casellati, Presidente Vito Bardi, autorità presenti, rappresentanti politici, concittadini,
questa sera ci troviamo qui non solo per confrontarci sul futuro della nostra comunità, ma anche per porre all’attenzione di chi ha il potere decisionale le gravi problematiche che affliggono Lavello e il Vulture.
Per troppo tempo il nostro territorio è stato trascurato, dimenticato, lasciato indietro da politiche regionali che hanno investito in direzioni sbagliate, trascurando la vera ricchezza di questa terra: l’agricoltura.
Per anni ci è stato detto che l’industria sarebbe stata il futuro del Vulture.
Le giunte regionali hanno puntato tutto sugli investimenti nell’area industriale di San Nicola di Melfi, destinando risorse e infrastrutture a uno sviluppo industriale che, oggi, si sta sgretolando sotto i nostri occhi.
- Gli stabilimenti chiudono.
- Le aziende delocalizzano.
- Il territorio, dopo decenni di investimenti, si ritrova con un’industria in crisi e senza alternative.
E mentre tutto questo accadeva, la nostra agricoltura veniva dimenticata.
Eppure, c’è un motivo per cui il settore agricolo si chiama “primario”: perché viene PRIMA.
Senza agricoltura non c’è sviluppo, non c’è occupazione, non c’è futuro.
Ma anziché sostenerla, la politica ha lasciato che il settore agricolo del Vulture venisse abbandonato.
- Le nostre colture irrigue sono in ginocchio per la mancanza d’acqua.
- La Diga del Rendina resta inutilizzata e il Consorzio di Bonifica è completamente assente.
- La rete idrica fa acqua da tutte le parti, mentre le aziende agricole lottano per la sopravvivenza.
- Le strade rurali e provinciali sono impraticabili, rendendo difficile il trasporto delle merci.
- Le aziende agricole affrontano costi sempre più alti, senza alcun sostegno reale da parte delle istituzioni.
Un territorio senza istituzioni, senza servizi, senza sicurezza.
Ma l’abbandono non riguarda solo l’agricoltura.
L’intero tessuto sociale ed economico del Vulture è stato privato della presenza delle istituzioni fondamentali.
- La sanità è allo stremo.
Gli ospedali vengono depotenziati, i servizi sanitari ridotti.
Chi ha bisogno di cure spesso deve spostarsi altrove, con disagi enormi per i cittadini.
- La giustizia è lontana dai cittadini.
Il tribunale di Melfi è stato chiuso, costringendo chi cerca tutela legale a percorrere decine di chilometri.
Dove è finita la tutela dei diritti se per avere giustizia bisogna andare altrove?
- Anche le forze dell’ordine sono sempre meno presenti sul territorio.
Le caserme vengono chiuse o ridimensionate, rendendo ancora più difficile garantire sicurezza ai cittadini e alle aziende, spesso vittime di atti vandalici, furti e violenze.
Mentre altrove si investe per potenziare i servizi, qui si svuotano gli ospedali, si chiudono i tribunali, le forze dell’ordine vengono ridotte.
Il risultato?
Un territorio lasciato solo, costretto ad arrangiarsi da sé.
A tutto questo si aggiunge un problema politico gravissimo: Lavello e l’intero Vulture non hanno una rappresentanza politica adeguata nel Consiglio e nella Giunta Regionale.
Chi difende le nostre esigenze?
Chi si batte affinché questa terra ottenga gli investimenti che merita?
Nessuno.
Le decisioni vengono prese altrove, e il nostro territorio continua a essere trattato come una periferia senza importanza.
Cosa vogliamo?
Le nostre richieste:
- Il ripristino e la messa in funzione immediata della Diga del Rendina, per garantire un’adeguata riserva idrica alle colture.
- Un intervento urgente per il Consorzio di Bonifica, affinché gli agricoltori non siano più abbandonati, tartassati e vessati.
- Investimenti reali sulle infrastrutture rurali e viarie, perché senza strade e collegamenti adeguati l’economia non può crescere.
- Il ripristino dei servizi essenziali nelle zone rurali, dalla raccolta rifiuti ai trasporti pubblici.
- Un piano di potenziamento della sanità, per garantire servizi efficienti e vicini ai cittadini.
- Una giustizia accessibile e presente sul territorio, affinché i diritti dei cittadini vengano tutelati.
- Più forze dell’ordine sul territorio, per garantire sicurezza alle famiglie e alle aziende.
- Una rappresentanza politica che difenda finalmente gli interessi di Lavello e del Vulture, affinché questa terra non sia più esclusa dalle decisioni strategiche.
Conclusione: per troppo tempo abbiamo ascoltato promesse elettorali ripetute ad ogni campagna, impegni solenni presi davanti ai cittadini e puntualmente dimenticati il giorno dopo il voto.
Per anni ci è stato detto che il Vulture sarebbe stato una priorità, che Lavello avrebbe avuto l’attenzione che merita, che il nostro territorio avrebbe ricevuto gli investimenti necessari per crescere.
Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: nulla è cambiato.
L’acqua per l’agricoltura continua a mancare, le infrastrutture sono fatiscenti, i servizi essenziali assenti e il nostro territorio viene trattato come un’area marginale, buona solo per raccogliere consensi senza mai ricevere ciò che le spetta.
Ora è il momento di cambiare.
Ora è il momento di mettere davvero Lavello ed il Vulture al centro delle scelte regionali, non solo nelle parole, ma nei fatti.
Lavello ed il Vulture meritano rispetto, investimenti e politiche serie.
Non possiamo più aspettare, non possiamo più credere a promesse vuote.
Ora è il momento di agire.
Grazie”.