Gli agricoltori ed allevatori della Basilicata hanno aderito alle proteste che stanno interessando tutta l’Europa portando all’attenzione della politica e dei mass media le problematiche che vivono quotidianamente e che rendono insostenibile il prosieguo dell’attività d’impresa.
Come fanno sapere i delegati dei comitati territoriali di Basilicata:
“Le ripercussioni economiche e sociali della crisi che sta vivendo il comparto agricolo lucano sono oramai evidenti anche dai dati statistici, oltre che testimoniate dalla convinzione e persistenza con cui stanno affrontando la protesta gli operatori del settore.
Alla luce degli incontri di piazza ed istituzionali tenutisi tra gli agricoltori e gli organi politici della Regione Basilicata, che hanno portato ad un iniziale confronto anche con la convocazione del Tavolo di crisi del settore presso il Dipartimento Agricoltura, gli agricoltori sollecitano le istituzioni di ogni ordine e grado a riconoscere dignità a questo movimento spontaneo e, per questo motivo, disarticolato.
Un così diffuso movimento spontaneo di agricoltori è una novità che testimonia sia un pesante malessere economico della categoria, ma anche una perdita di fiducia delle sovrastrutture che fanno da tramite tra gli agricoltori e gli organi politici decisori.
Alla prima riunione del Tavolo di crisi i comitati presenti sul territorio hanno richiesto interventi urgenti sulle tematiche della fauna selvatica, che quotidianamente danneggia le produzioni;
il caro gasolio, che riguarda tutta la popolazione lucana e soprattutto chi usa il carburante come input produttivo;
l’emergenza siccità, che ha compromesso gran parte delle coltivazioni autunno-vernine e rischia di mettere a rischio l’annata agraria anche per i territori irrigui.
Siamo fiduciosi che la Regione Basilicata comprenda la gravità della situazione e si presenti alla seduta Tavolo di crisi del 28 febbraio con provvedimenti immediatamente operativi.
Anche il Consiglio regionale si riunirà a breve per trattare le questioni sollevate dagli agricoltori ed auspichiamo che l’assise possa addivenire ad uno stanziamento di risorse tali da risollevare il settore.
Il tempo degli impegni è finito, è giunto il momento di deliberare”.