Ennesima giornata tormentata per la politica del Belpaese, quella di ieri 30 Settembre.
Il rischio dell’aumento dell’Iva, infatti, era più di una minaccia per l’alleanza e il governo Conte bis.
Poi, nella tarda mattinata, l’annuncio atteso del premier Giuseppe Conte, sulle coperture:
«Abbiamo trovato 23 miliardi e riusciremo a sterilizzare l’aumento dell’Iva».
Ma durante la riunione, con il suo team economico per fare il punto della situazione, Luigi Di Maio rilancia:
«L’Iva è solo l’inizio, come Movimento vogliamo dare un contributo di peso a questa manovra.
Il blocco dell’aumento dell’Iva è solo un punto di partenza, dobbiamo andare oltre.
Stiamo lavoriamo per trovare le risorse mancanti per fare il taglio del cuneo fiscale, il superticket e dare gli aiuti alle famiglie».
Alla fine della riunione, Di Maio esce con una soluzione o almeno una proposta concreta che sarà vagliata nelle prossime ore al consiglio dei ministri.
La formula trovata è quella del recupero delle risorse mancanti dal contrasto alle frodi da parte dei grandi evasori.
Si tratta dei crediti «inesistenti» che i grandi evasori rivendicano per ottenere la compensazione dall’Inps.
A oggi, spiegano nel team, nessuno controlla la veridicità delle affermazioni degli imprenditori, che recuperano i soldi in automatico, ma «c’è un sistema per scovare le false compensazioni: un software che permettere di verificare se ci sono anomalie di pagamento».
Software che, sostengono gli esperti dei 5 Stelle, consentirebbero di recuperare dai 5 ai 7 miliardi, cifra che andrebbe a completare le risorse mancanti per la sterilizzazione dell’Iva, ma anche per intervenire su quelle come il cuneo fiscale, il superticket e gli aiuti alle famiglie.