Più controlli sui percettori del sussidio, che è destinato a essere sostituito dal nuovo “Mia” del governo Meloni dal prossimo anno.
Come sottolineato da today:
“Gli enti locali sono chiamati a effettuare ulteriori verifiche: eventuali difformità rispetto a quanto dichiarato nella domanda potrebbero portare alla revoca del beneficio.
L’Inps comunica ai comuni i numeri sui percettori del reddito ogni dodici o diciotto mesi, quindi è difficile avere elenchi e cifre sempre aggiornati.
Il comune è sempre responsabile dei controlli e delle verifiche anagrafiche, realizzate attraverso l’incrocio delle informazioni dichiarate ai fini Isee con quelle disponibili presso gli uffici anagrafici e quelle raccolte dai servizi sociali.
A livello generale, i controlli sono continui e costanti.
Nel solo mese di gennaio in Italia sono state respinte 46.250 domande, revocate 7.986 prestazioni, poste in decadenza 14.769 pratiche.
In una nota a gennaio l’Inps aveva fatto sapere che era stato siglato un nuovo protocollo operativo tra l’ente previdenziale e il ministero della Giustizia che “consentirà, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, la verifica mensile e automatica, operata con sistemi di interoperabilità e modalità strutturata di scambio dati, dell’eventuale stato detentivo dei richiedenti il reddito di cittadinanza, prima dell’erogazione del beneficio”. Insomma, chi fa domanda di Rdc dichiarando il falso ormai rischia di essere scoperto subito, prima ancora di ricevere la prima mensilità.
Mia, cosa cambierà rispetto al reddito di cittadinanza
Il Mia (in realtà non è detto che il nome definitivo sarà quello, ma sono dettagli) avrà una diversa soglia Isee per accedervi e quindi una platea più esigua e un costo più contenuto rispetto al reddito di cittadinanza (che è arrivato a pesare per 8 miliardi di euro sulle casse statali).
In base a quanto emerso finora, con Mia cambieranno platea, durata, importi e requisiti per ottenere il beneficio.
Fino a fine agosto si potrà fare ancora domanda per il reddito di cittadinanza, ma si potrà ottenere il beneficio al massimo fino alla fine dell’anno in corso”.