Presso Palazzo Donadoni di Melfi si è svolto l’incontro “Espandare l’arte”, momento conclusivo di un workshop partito nell’ottobre 2014 al quale hanno partecipato diverse università italiane e straniere.
Le idee architettoniche messe in campo in quei giorni e che riguardavano alcuni edifici pubblici della città, sono state raccolte nel libro presentato in anteprima all’incontro di ieri.
Un lavoro che ha posto subito in evidenza come gli edifici analizzati hanno tutti in comune una parola: “ex”, edifici cioè un tempo adibiti a svolgere funzioni specifiche e successivamente caduti in disuso (esempi sono l’ex carcere, l’ex teatro San Filippo Neri).
L’architetto Antonio Carbone, intervenuto nella doppia veste di editore della casa editrice Libria che ha prodotto il testo, ha sottolineato l’importanza di questo workshop, che è stato un:
“Lavoro sul corpo della città, che ha posto in luce anche un altro aspetto interessante di Melfi, e cioè la mancanza di un racconto urbanistico della città, una mancanza che questo libro vuole colmare”
All’incontro erano presenti anche la docente dell’Università della Basilicata, Mariavaleria Minnini, esperta in urbanistica e paesaggio, il professore Domenico Potenza, dell’Università di Pescara, i curatori del testo Ettore Vadini e Gaia Vicentelli, dell’Università di Basilicata, l’architetto Michele Graziadei, presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Potenza.
Tra gli edifici, un posto di rilievo ha avuto l’ex carcere giudiziario, sito in via Commenda di Malta.
Il Comune ha intenzione di avviare, grazie anche alla forte sinergia creatasi con i componenti del workshop, un profondo processo di recupero e valorizzazione attraverso l’istituzione del museo MIA.
Il MIA sarà un contenitore polifunzionale volto a preservare, sviluppare e promuovere in modo interattivo l’identità immateriale, industriale, artigianale, agricola, artistica moderna del Vulture.
Sull’inizio dei lavori il Comune di Melfi conta che ciò avvenga nel 2017, in modo tale da inaugurare il nuovo complesso nel 2019, anno cruciale per la Basilicata in vista del ruolo che quell’anno assumerà Matera quale capitale della cultura europea.