Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Cgil Basilicata e Fiom Cgil Basilicata:
“Il giorno 24 agosto siamo stati informati dall’azienda che all’interno della FCA erano stati registrati tre casi di positività a covid-19, poi diventati cinque il giorno successivo, saliti a sei con comunicazione dell’azienda ieri e arrivati addirittura a sette oggi, dopo la parziale verifica dei tamponi odierni.
Da quanto ci è stato comunicato quattro dei sette contagiati appartengono alla manutenzione mentre cinque di questi sette fanno parte della stessa unità operativa.
Per parte nostra già dal primo incontro del comitato di sicurezza FCA successivo all’accertamento delle positività, abbiamo chiesto in applicazione del protocollo per la tutela della salute e sicurezza di ricostruire la catena dei contatti dal momento che la manutenzione nel periodo di agosto era stata impegnata con uno schema di turnazione diverso dal solito con elevati contatti tra le squadre, da qui la nostra richiesta di sottoporre a tampone tutti i manutentori dell’unità interessata e la relativa catena di contatti precisando che a partire dal 24 agosto la fabbrica è rientrata a pieno regime produttivo.
Come organizzazione continuiamo ad avanzare proposte all’interno del comitato per la sicurezza, proposte che spesso rimangono inascoltate e non vengono praticate.
Riteniamo indispensabile ribadire che siano necessari la riunione permanete del comitato con uno scambio di informazioni e confronto sulle soluzioni in applicazione del protocollo e della normativa; una mappatura “larga” dei contatti dei lavoratori risultati positivi per una tempestiva campagna di prevenzione attraverso i tamponi; la costituzione di un comitato territoriale dell’area industriale di Melfi con la presenza delle istituzioni e della Asl competente per mette in atto tutte le azioni necessarie nei luoghi di lavoro e per la mobilità dei lavoratori; una comunicazione informativa congiunta per tutte le azioni di prevenzione a partire dall’uso delle mascherine e del distanziamento; il miglioramento della climatizzazione in fabbrica; rivedere le saturazioni per permettere così un migliore utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuali e garantire il distanziamento tra le persone.
Il comitato per la sicurezza è un organo riconosciuto dal protocollo di Intesa sottoscritto tra le parti proprio per fronteggiare questa temibile emergenza, con la funzione di vigilare sulla corretta applicazione del protocollo stesso ma anche di poterlo migliorare lì dove ve ne fosse la necessità, pertanto riteniamo che stia sbagliando chi lo considera rigido e immodificabile, non si tratta di una semplice commissione di fabbrica.
È urgente che le istituzioni convochino le parti sociali per la costituzione di comitati per la sicurezza territoriali previsti dagli accordi e che, a nostro avviso, vanno attivati proprio per monitorare i vari territori e non solo singole realtà attraverso la partecipazione attiva, oltre che delle aziende e dei rappresentanti dei lavoratori, delle ASL e di tutti i soggetti pubblici individuati dai DPCM.
Considerato l’aumento dei casi in FCA e la sua dimensione di impatto sul territorio, riteniamo ormai indispensabile la partecipazione attiva dei vari organismi preposti, non solo per monitorare l’andamento della pandemia ma per mettere in campo concrete iniziative e progetti che possano realmente ridurre sul nascere le possibilità di contagio.
Infine, invitiamo tutti i lavoratori a seguire scrupolosamente le indicazioni in materia di prevenzione e invitiamo a segnalarci tutte le criticità che dovessero manifestarsi”.