“Ripetere gli errori fatti a partire da marzo con le corsie preferenziali sui tamponi, anche nella somministrazione dei vaccini anti-Covid-19 sarebbe un oltraggio alla pazienza dei lucani, già fin troppo provati dalle conseguenze devastanti di questo nero 2020.
Ora è il tempo della rinascita non solo fisica ma anche delle buone pratiche.
Un’occasione che la classe dirigente di questa regione non deve assolutamente perdere nella gestione della lotta al Coronavirus”.
È quanto esorta a fare il segretario della Uil pensionati, Carmine Vaccaro, sollecitando il presidente della Regione, Vito Bardi, la giunta regionale, le istituzioni sanitarie, in particolare l’assessore Leone, il dg Esposito e i direttori dei presidi ospedalieri lucani, a vigilare con grande attenzione affinché non si ripetano scene già viste in passato e sulle quali sono in corso le indagini della magistratura potentina.
Evidenzia Vaccaro:
“Durante la prima giornata di somministrazione dello scorso 27 dicembre non tutti i vaccini sono stati effettuati a quanti rientrano nelle categorie ospedaliere ad alta priorità.
Mi riferisco al personale facente parte dei reparti più a rischio: la Terapia Intensiva, la Pneumologia, Malattie Infettive e il Pronto Soccorso.
Alcuni medici e primari di altri reparti ma anche dirigenti, avrebbero avuto la preferenza rispetto a chi opera a contatto diretto e quotidiano con i malati Covid.
Sarebbe il caso di fare chiarezza su quanto accaduto ma soprattutto è doveroso, dopo gli errori del passato, avere il quadro completo della campagna vaccinale.
E renderne conto ai lucani. Nei giorni scorsi sono partite le vaccinazioni al Don Uva e nelle tensostrutture donate dal Qatar.
Credo sia arrivato il momento di fare chiarezza, i lucani hanno diritto di conoscere la road map prevista dalla Regione, sulla base delle direttive ministeriali.
Approfondire il tema attraverso un’indagine conoscitiva dei vari step della vaccinazione: quanti e quali professionisti saranno vaccinati, in quali fasi, e soprattutto qual è il quadro completo delle Rsa di Basilicata.
Quanti sono gli ospiti, il personale e qual è il limite temporale massimo entro il quale saranno vaccinati tutti.
Tutte questioni sulle quali le istituzioni regionali sanitarie non possono più sbagliare, come invece è stato fatto sui vaccini anti-influenzali.
Le categorie a rischio come anziani, malati e soggetti immuno-depressi, non sono state tutelate nella loro completezza e tanti lucani avanti con l’età non hanno avuto la loro dose di vaccino contro l’influenza.
Adesso è il momento di invertire la rotta e di dimostrare ai cittadini che il nuovo anno nella gestione della pandemia, ha portato ad una svolta positiva. E’ quello che ci auguriamo tutti”.