Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di UILM Basilicata:
“Più volte negli ultimi anni abbiamo segnalato alcune criticità legate ai servizi minimi essenziali da garantire all’interno del Centro Oli di Viggiano.
Oggi a causa della grave situazione epidemiologica causata dalla diffusione e dal contagio Covid-19 si chiede ad ENI di potenziare i servizi, a partire da quelli minimi e indispensabili, che consentano anche la piena attuazione delle ultime normative, a partire dal DPCM dell’8 marzo 2020.
All’interno del Centro Oli, per i dipendenti dell’Indotto, non è possibile neanche far fronte alle norme di igiene minima, come lavarsi le mani.
E dunque sarebbe necessario predisporre in più punti dispenser/distributori di igienizzanti alcolici per le mani, sarebbe opportuno intensificare la pulizia e la sanificazione dei bagni chimici presenti all’interno del Centro Oli e mettere in atto ogni misura che consenta la tutela della salute dei lavoratori e dei propri familiari.
Ciò che è evidente è che anche su questo c’è una differenziazione tra lavoratori all’interno del Centro Oli di Viggiano, tra chi è più fortunato in quanto dipendente ENI e chi è meno fortunato perché dipendente di aziende dell’indotto.
Ogni tanto anche i responsabili dell’ENI, a partire dai capiturno, oltre ad esigere il rispetto delle regole, come è giusto che sia, dovrebbero dare il giusto e buon esempio nei confronti di chi ogni giorno entra nel Centro Oli di Viggiano e garantisce un servizio di qualità che consente quotidianamente l’estrazione dell’oro nero.
In ottemperanza dell’ordinanza numero 3 dell’8 Marzo 2020 della Regione Basilicata a firma del Presidente Bardi, è necessario intensificare i controlli relativi al personale esterno e vietare l’ingresso a tutti i soggetti che rientrano, a partire dall’8 Marzo, dalle aree previste dall’articolo 1 della suddetta ordinanza e dal DPCM dell’8 Marzo”.