Dopo l’ok dell’Aifa al vaccino anti-Covid per i bambini tra i 5 e gli 11 anni, sono attese a partire dalla seconda metà di dicembre le prime somministrazioni.
Come fa sapere il Generale Francesco Paolo Figliuolo:
“Tutte le strutture vaccinali delle Regioni e Province autonome saranno in grado di procedere alla vaccinazione dei bambini a partire dal giorno 16 dicembre.
Con la recente approvazione dell’Aifa sull’utilizzo del vaccino per la fascia di età 5-11 anni, la struttura commissariale ha programmato la distribuzione a dicembre di 1,5 milioni di dosi pediatriche di vaccino mRna-Pfizer. Le dosi rappresentano una prima tranche che sarà poi integrata a gennaio.
Non c’è un obbligo vaccinale. Vi è stato l’ok di Ema e Aifa, dopodiché il vaccino sarà disponibile, i percorsi per procedere alla vaccinazione sono gli stessi che già esistono, ovviamente con delle corsie differenziate e un approccio diverso perché la vaccinazione nell’età pediatrica è più delicata anche a livello di comunicazione e di accortezze, servirà in molti casi anche più dialogo con i genitori”.
Il vaccino utilizzato sarà il Comirnaty di Pfizer.
La somministrazione delle due dosi dovrà avvenire a distanza di tre settimane l’una dall’altra.
Il dosaggio sarà diverso rispetto agli adulti: 10 microgrammi e non 30.
Le vaccinazioni potranno essere prenotate sia negli hub già attivi sia presso i medici pediatri di base e le farmacie che decideranno di aderire.
I bambini dovranno essere accompagnati da uno dei genitori.
Bruno Dallapiccola, direttore scientifico dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, spiega:
“Il bambino dovrà sempre essere informato, come prima di ogni trattamento medico.
Non è previsto il suo consenso che è appannaggio esclusivo dei genitori o del tutore.
Però la sua opinione va tenuta in conto.
L’ideale sarebbe, se ne ha la capacità, fargli leggere un foglio con tutte le spiegazioni, eventualmente reso maggiormente comprensibile ricorrendo a disegni e fumetti, come viene fatto nelle sperimentazioni di farmaci che coinvolgono minori in età scolare.
Il pediatra dovrà saper gestire ansie e preoccupazioni del piccolo, rassicurandolo e, se necessario, invitandolo a tornare un’altra volta. È una condivisione non un’imposizione. I pediatri sanno come fare.
È logico aspettarsi tra non molto l’arrivo del vaccino per la fascia tra i 6 mesi e i 4 anni”.
Così la presidente della Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa, Patrizia Popoli:
“I dati che abbiamo sul vaccino ai bambini sono sufficienti per questa estensione pediatrica.
Il vaccino si mantiene efficace e senza eventi avversi preoccupanti, solo reazioni locali, un po’ di febbre e mal di testa.
Il Covid nei bimbi non è sempre blando, c’è ad esempio la sindrome infiammatoria multisistemica e questa può essere grave. 6 bambini su 1.000 finiscono in ospedale. C’è un rischio”.
Della stessa idea anche la coordinatrice dell’Unità di crisi dell’Aifa dedicata al virus Covid-19, Maria Paola Trotta:
“I dati che abbiamo sull’efficacia del vaccino sui bambini non sono pochi e dimostrano sui 3mila soggetti presi in analisi un’efficacia del 91%.
A questi dati si aggiungono quelli inclusi nel database di farmacovigilanza degli Usa, dove si è partiti dal 29 ottobre e sono stati visionati oltre 3 milioni di bambini. Anche qui non si sono evidenziati particolari problemi di sicurezza”.