Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una circolare che apre ai test molecolari veloci, ovvero i tamponi rapidi nasofaringei, basati sulla rilevazione dei geni virali nelle secrezioni respiratorie.
Ecco i dettagli, come riportati da Tgcom24:
“Tra le categorie a cui effettuare i test tampone rapidi prioritariamente, figurano gli operatori sanitari esposti a maggior rischio (compreso il personale dei servizi di soccorso ed emergenza, il personale ausiliario e i tecnici verificatori), ‘per tutelare gli operatori sanitari e ridurre il rischio di trasmissione in ospedale’.
Per i sanitari si prevede una via accelerata per ottenere i risultati del test entro le 36 ore.
Inclusi nella circolare anche gli operatori dei servizi pubblici essenziali sintomatici, anche affetti da lieve sintomatologia per decidere l’eventuale sospensione dal lavoro; operatori, anche asintomatici, delle RSA e altre strutture residenziali per anziani.
Indicate infine le persone a rischio di sviluppare una forma severa della malattia e fragili, come persone anziane con comorbidità quali malattie polmonari, tumori, malattie cerebrovascolari, insufficienza cardiaca, patologie renali.
Nelle aree in cui vi e’ ancora una limitata trasmissione di SarsCov2, ‘se si dispone di risorse sufficienti’, vanno effettuati ‘test diagnostici in tutti i pazienti con infezione respiratoria’.
I test non vanno effettuati in assenza di prescrizione medica od ospedaliera.
Per ottimizzare le risorse, si legge nella circolare, si raccomanda di ‘effettuare un unico tampone naso faringeo e orofaringeo per ogni paziente’.
I pazienti che sono stati già confermati positivi, inoltre, ‘non devono essere sottoposti a ulteriori test diagnostici per Covid-19 fino al momento della guarigione clinica che deve essere supportata da assenza di sintomi e tampone naso-faringeo ripetuto due volte a distanza di almeno 24 ore e risultati negativi per la presenza di SarsCov2 prima della dimissione’.
La circolare indica l’esecuzione prioritaria dei test diagnostici anche a ‘primi individui sintomatici all’interno di comunità chiuse per identificare rapidamente i focolai e garantire misure di contenimento’.
Se la capacita’ di esecuzione dei test è limitata, ‘tutti gli altri individui che presentano sintomi possono essere considerati casi probabili e isolati senza test supplementari'”.