A Lavello cresce l’allarme degli studenti con l’aumentare dei contagi.
Ecco quanto scrivono in una lettera indirizzata al Sindaco, Sabino Altobello, e all’Assessore all’istruzione, Rachele Catapano:
“Noi sottoscritti rappresentanti degli studenti del Solimene, in considerazione della prossima riapertura delle scuole in presenza, prevista per lunedì 17 Gennaio, abbiamo la necessità di far sentire la voce della comunità studentesca che sempre più spesso rimane inascoltata proprio da parte di quelle istituzioni che solo apparentemente mostrano la loro preoccupazione nei nostri confronti.
In questi giorni ci siamo sentiti tra di noi, ci siamo informati, abbiamo accettato la proposta dell’amministrazione di effettuare lo screening.
Purtroppo le notizie che abbiamo raccolto sono fortemente allarmanti.
Il numero di casi positivi qui a Lavello sta raggiungendo proporzioni considerevoli.
Siamo uno dei comuni con il più alto tasso di positività nonostante all’inesorabile bollettino del Comune che ci ha sempre aggiornato quotidianamente, oggi si preferisca non dare più numeri certi.
Da fonti ufficiali, tuttavia, sappiamo che il numero rasenterebbe le 500 positività.
Noi studenti, a questo punto, ci siamo chiesti se non sia il caso di rimandare l’apertura fino a quando la situazione non tenderà a migliorare sensibilmente con un significativo abbassamento del numero di casi.
L’elevato grado di contagiosità associato al grande numero di positivi mette a rischio tutti, da noi studenti a tutto il personale della scuola, dai bambini ancora non vaccinati alle nostre famiglie.
Noi amiamo la scuola in presenza, chi vive la scuola la preferisce certamente in presenza, ma oggi con questa scelta non solo ci condannerete ad aver paura di frequentare le lezioni, i compagni e i docenti, tutti potenziali nemici, ma soprattutto ci costringerete alla didattica mista che, di fatto, creando difficoltà sia agli studenti che ai docenti: non piace a nessuno.
Quella, sì, non è scuola perché crea disparità e confusione.
Per tutto questo chiediamo di lasciarci ancora in DAD.
In questo modo verrebbe sia assicurata la continuità della modalità delle lezioni e la presenza dei docenti, sia noi, protetti, potremmo vivere la vita scolastica serenamente e tutti con le stesse opportunità.
Vorremmo, infatti, ricordare che sono obbligatorie le mascherine FFP2 di cui ancora non siamo stati dotati né sappiamo se lo saremo, soprattutto in tempi brevi.
Che ci teniamo alla scuola lo dice anche il fatto che non ci siamo lasciati allettare dalle iniziative nazionali.
Venerdì 14 gennaio, infatti, l’Unione degli studenti ha indetto una mobilitazione nazionale di tutte le studentesse e gli studenti del nostro Paese per chiedere che la scuola in presenza sia soprattutto sicura.
Si chiede al Governo di evitare facili annunci e lavorare alle condizioni adatte:
- Investendo nell’implemento dei TRASPORTI e nell’EDILIZIA SCOLASTICA;
- Garantendo agli studenti la GRATUITÀ della mascherine FFP2 e di TAMPONI periodici;
- Dotando le aule di sistemi di areazione per il ricambio dell’aria.
Noi studenti del Solimene abbiamo deciso per il momento di non aderire a questa mobilitazione perché:
1) Riconosciamo alla nostra amministrazione il grande impegno, anche economico, di aver promosso varie giornate di screening gratuiti per la popolazione di Lavello e soprattutto di noi studenti;
2) La situazione non permette assembramenti che sarebbero inevitabili nel casi del cosiddetto sciopero;
3) La nostra richiesta è e rimane la DAD perché rispetto ad una settimana fa la situazione non è migliorata ma peggiorata.
Pertanto, nonostante noi studenti del Solimene di Lavello siamo convinti della bontà delle motivazioni nazionali, preferiamo non aderire a tale manifestazione continuando le lezioni purché in sicurezza.
E per questo chiediamo di pensare bene alle decisioni da prendere e di accogliere la nostra richiesta.
P.S.
Lunedì se si dovesse riprendere la didattica in presenza noi studenti faremo sciopero, ci continueremo a collegare in DIDATTICA A DISTANZA”.