Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del senatore Arnaldo Lomuti, del consigliere regionale Gianni Leggieri e del sindaco di Venosa, Marianna Iovanni, nella quale contestano la decisione del governo regionale di indicare l’ospedale di Venosa per pazienti positivi al Coronavirus:
“Quando martedì scorso siamo stati convocati dal Presidente Bardi sulla questione ospedale, eravamo fiduciosi. Sì, perché, dopo aver dichiarato “zone rosse” Genzano e Irsina, senza aver condiviso alcuna decisione con i rispettivi Sindaci, la “convocazione” in Regione era già una “grande concessione”.
Un colloquio diretto, quindi, durante il quale torna sul tavolo “Venosa ospedale Covid”.
Sindaco e Vicesindaco hanno nuovamente elencato tutti i limiti di questa decisione: dai pazienti in dialisi a quelli affetti da Alzheimer, fino alle 116.000 prestazioni di cui gli abitanti dell’intero Vulture Alto Bradano hanno fruito da maggio 2020 ad oggi.
Abbiamo chiesto al Presidente perché non si adottassero provvedimenti dettati da più logica e meno politica, decongestionando ad esempio reparti come lungodegenza e geriatria di Potenza e Matera e portandoli a Venosa, dove ci sono ormai, sì camere attrezzate, ma anche e soprattutto personale idoneo per numeri e competenze.
Perché il problema del Personale, privo dell’adeguata formazione, resta ed è grave.
Ci siamo lasciati con l’intesa che sarebbero stati verificati i numeri.
Veniamo riconvocati nella mattinata di ieri.
In aggiunta alla prima proposta, che scopriamo rigettata, senza motivazioni ufficiali, se ne aggiungono altre:
-la questione ospedale di Pescopagano, alla quale si controbatte perché si intende lasciare come corridoio sanitario pulito, per essere utilizzato qualora le terapie intensive di Potenza e Matera non dovessero essere più sufficienti;
-il consigliere regionale Gianni Leggieri propone, come extrema ratio, almeno di compartimentare dialisi e Alzheimer, per evitare ulteriori disagi a pazienti e famiglie. Ma anche qui un muro insormontabile costruito ad arte da una Direzione Sanitaria che non si assume responsabilità: “troppo rischioso, impossibile evitare interferenze!”
All’incontro di ieri era anche il presidente della IV Commissione, che, naturalmente favorevole all’ospedale Covid, non sappiamo con quali garanzie, sembrerebbe perorare la causa di pochi suoi intimi e non del nostro territorio.
E per concludere, ieri sera, il Presidente Bardi, in una videoconferenza con i Sindaci del Vulture Alto Bradano, dopo aver annunciato le decisioni ormai assunte, ha ricordato che sugli ospedali nulla possono i Sindaci, perché la Sanità è di competenza regionale.
Quindi: navette per dializzati verso Rionero, assistenza domiciliare per pazienti Alzeimer e alcuni servizi spostati presso l’ospedale di Melfi.
Restano gli ambulatori presenti in via Pasquale Di Chirico.
E naturalmente le solite “promesse”: l’ospedale dopo questo “sacrificio” riceverebbe in premio un potenziamento a fine emergenza.
Non ci arrendiamo.
In aggiunta all’esposto alla corte dei conti sull’intera faccenda, presentato dal senatore Arnaldo Lomuti (atto che nessun altro rappresentante delle Istituzioni aveva mai fatto!), informeremo il Ministero di quello che sta accadendo: non saremo complici di un “disastro annunciato” che avrà determinate ripercussioni sulle nostre comunità, quelle che siamo chiamati a tutelare.
Si è sempre in tempo a rivedere il tutto, anche alla luce delle disponibilità di altre strutture (Stigliano, Maratea e Chiaromonte), che non si vedono compromessi i servizi esistenti.
Ma certe azioni appartengono alla Politica, quella “vera”, che in questa Regione pare non esistere!”.