“Da mesi 140.000 lucani combattono contro la crisi idrica.
Una battaglia persa perché dovranno scegliere se avere il rubinetto a secco o avere un’acqua che non ritengono salubre.
Fosse solo paura, questo dovrebbe darci la cifra di quanto poco credibili siano state le attività di rilancio di questi Enti di controllo e scarsa la capacità comunicativa di chi dovrebbe avere la regia politica di questa crisi.
Adesso, sarebbe quantomeno opportuno che i cittadini vengano risarciti.
Non è il prezzo della loro rassegnazione ma un ristoro per un servizio non erogato che ha danneggiato famiglie, esercenti e tutta la filiera produttiva.
Si azzerino i costi delle bollette degli utenti dei 29 Comuni.
Sarebbe una attenzione.
Forse, la prima”.
Così scrive Viviana Cervellino Sindaco di Genzano di Lucania.