“Come cambieranno le buste paga il prossimo anno con il taglio del cuneo fiscale?
A chi gioverà maggiormente la riduzione delle tasse sul lavoro che dovrebbe essere inserita dal governo nella prossima manovra finanziaria?“.
Secondo quanto si apprende su “Il Tempo.it”:
“La misura si tradurrà in pratica in un aumento di stipendio che interesserà tutti i lavoratori dipendenti, esclusi i lavoratori domestici, con una retribuzione mensile inferiore ai 35mila euro lordi l’anno su 13 mensilità.
In altre parole, il taglio sui contributi pensionistici del 2% dovrebbe essere applicato su 12 mesi da gennaio a dicembre più la tredicesima.
Taglio che naturalmente non avrà effetto per il calcolo delle pensioni.
Si tratta di un a misura percentuale uguale per tutti.
I maggiori benefici in termini economici sono per i redditi più alti.
Secondo le stime della Uil la busta paga nel 2022 per un lavoratore che incassa fino a 2.600 euro netti al mese vedrà un aumento di 144 euro.
Per chi guadagna 1.500 euro l’incremento sarà sui 102 euro.
Poi si scende, gradualmente fino a 72 euro per gli stipendi fino a mille euro.
Numeri questi che però includono non solo l’intervento sul cuneo fiscale, ma anche l’assegno unico universale e il taglio dell’Irpef previsto nel primo modulo della riforma.
Nel 2013 il governo dovrà rifinanziare il taglio del cuneo fiscale in scadenza a dicembre.
Se avverrà, ‘un lavoratore con un reddito lordo di 30mila euro (circa 1.700 euro netti) dovrebbe incassare poco più di 129 euro al mese. Il vantaggio maggiore ci sarebbe nella fascia fra i 17mila e i 25mila euro, con incrementi che arrivano ai 133 euro. In particolare, per uno stipendio netto di 1.022 euro, ci sarebbe una busta paga più pesante di 135 al mese’ sintetizza Qn”